Ricerca bloccata al Cnr
Centodieci direttori di istituto hanno scritto
alla presidente del Cnr per lamentare il blocco della ricerca da un anno ormai.
Il presidente uscente Inguscio, in prorogatio, ha disposto un anno fa che ogni
contratto di ricerca, benché procurato autonomamente da ricercatori e istituti
di ricerca, deve passare un esame di congruità al Cnr. Per il quale non ha
creato però un nucleo di valutazione: le “pratiche”, come sono state
derubricate i contratti di ricerca, sono affidate a due segretarie – migliaia
di pratiche a questo punto.
Molti contratti essendo a progressione dei lavori, i
centri di ricerca sono a rischio asfissia, anche quelli che sono riusciti a
ottenere i migliori contratti, con le autorità europee o con le grandi aziende.
Molti contratti essendo a vita breve, mediamente due anni, un gran numero sono
anche a rischio cancellazione.
Il rischio è diventato più concreto dopo l’appello
dei direttori di Dipartimento. La presidente del Cnr, l’ex responsabile Pd per la ricerca, e ministro
del governo Letta, Carrozza, si è rifiutata di prenderlo in esame, non
ritenendo gli appellanti suoi interlocutori.
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