mercoledì 14 luglio 2021

Ricerca bloccata al Cnr

Centodieci direttori di istituto hanno scritto alla presidente del Cnr per lamentare il blocco della ricerca da un anno ormai. Il presidente uscente Inguscio, in prorogatio, ha disposto un anno fa che ogni contratto di ricerca, benché procurato autonomamente da ricercatori e istituti di ricerca, deve passare un esame di congruità al Cnr. Per il quale non ha creato però un nucleo di valutazione: le “pratiche”, come sono state derubricate i contratti di ricerca, sono affidate a due segretarie – migliaia di pratiche a questo punto.
Molti contratti essendo a progressione dei lavori, i centri di ricerca sono a rischio asfissia, anche quelli che sono riusciti a ottenere i migliori contratti, con le autorità europee o con le grandi aziende. Molti contratti essendo a vita breve, mediamente due anni, un gran numero sono anche a rischio cancellazione.   
Il rischio è diventato più concreto dopo l’appello dei direttori di Dipartimento. La presidente del Cnr, l’ex  responsabile Pd per la ricerca, e ministro del governo Letta, Carrozza, si è rifiutata di prenderlo in esame, non ritenendo gli appellanti suoi interlocutori.
   

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