Ombre - 758
Unicredit è dunque anche in Generali. Che può essere un mero investimento, Generali è sicura e generosa con gli azionisti. Ma, bizzarria del caso?, il gruppo triestino è stato, nella vicenda a lungo travagliata di Commerzbank, uno dei possibili salvatori, se non il solo, una ventina di anni fa.
Governo di destra anche
in Belgio. Ci sono voluti sei mesi per formarlo dopo il voto di giugno, ma solo
per tenerne fuori l’estrema destra, per di più separatista fiamminga, secondo partito
al voto. Si completa lo scivolamento a destra del cuore dell’Europa, Italia,
Olanda, Austria, Francia, Svezia, Finlandia. con la Germania che tutto dice
seguirà il 23 p.v. Per disposizione personale, senza regimi al comando.
”Piazza Affari, utili giù
di 14,6 miliardi. Solo da Stellantis 12 miliardi in meno” – “Il Sole 24 Ore”. E
la produzione industriale in costante calo da quasi due anni? Stellantis costa caro
all’Italia. Carissimo.
Ineffabile il ministro
del Tesoro Giorgetti, vecchia volpe Dc in petto, solo “rovesciato”,
come il vecchio montone, “qui lo nego e qui lo dico”: “Mps-Mediobanca non è una
guerra Roma-Milano . La dimensione di quelle banche è internazionale”. Come no,
Mps è ovunque – soprattutto tra i risparmiatori,
giorno e notte.
Ma Mps è solo un’occasione:
il ministro vuole mettere in guardia Unicredit, l’ad Orcel che continua a snobbarlo.
Inopinato dà infatti ragione al vicecancelliere tedesco che chiede un intervento
del Tesoro italiano contro Unicredit. A un vicecancelliere talmente competente
che rischia di affondare il suo partito al voto domenica 23 – dal quasi il 15
per cento a meno del 5. Chi si somiglia si piglia? Ma, certo Giorgetti va sul
sicuro, in Italia non c’è lo sbarramento elettorale.
Giorgetti rivendica il
successo politico del governo di dui è parte: “Il governo Meloni sarà ricordato
per avere ridato fiducia e speranza aa un paese abituato a essere considerato la
pecora nera. Invece questo è un grande paese, con grandi potenzialità”. Lo
stesso si disse di Craxi, e si sa come è andata a finire, nella morsa giornali-giudici.
Che non è una cosa ovvia o naturale.
Sgambetto di Merkel al
suo successore alla Cdu\Cdu, o il solito gioco delle parti fra correnti
democristiani (popolari)? Il successore Merz ha fatto passare la mozione restringi-immigrazione
coi voti della destra, Alternative fùr Deutschland, Merkel non ha consentito
che la mozione diventasse legge. Merz ha mostrato agli elettori che farà il duro
con gli immigrati illegali, ma senza impegnare il suo partito a un’alleanza con
la destra – deve rubare voti a Afd e sperare che Liberali e Verdi superino il 5
per cento.
In Italia il giochetto
“democristiano” è presentato come uno sgambetto di Merkel a Merz. Solo in Italia.
Con ammirazione per Merkel. La quale ha sgambettato il suo predecessore e padre
politico Kohl, e ora sgambetterebbe il successore. Molta ammirazione, solo in Italia,
soprattutto a sinistra, per questo tipo di politica, “machiavellica”.o
Il governo decide che
sulla sicurezza dei paesi d’origine degli immigrati (ai fini del riconoscimento
del diritto d’asilo) è competente la Corte d’Appello. E allora il presidente della
Corte d’Appello Meliadò chiama alla speciale sezione le quattro giudici che già
si erano pronunciate contro il governo – tutti paesi insicuri, loro ne sanno di
più. La questione immigrati è seria, ma ci sarebbe tutto da ridere – le giudici
si divertono moltissimo, nelle foto che postano.
Marina Terragni, proto e toto
femminista, che sa anche di che parla quando parla di diritti, sull’utero in affitto, la prostituzione, la
“transizione” indotta, è il bersaglio non solo del Mit, Movimento identità
trans, ma anche della “sua” Libreria delle donne. È sempre Milano, città sempre
ultrà – ma, poi, Marina è ben milanese. Ma più che altro è fanatismo – a
essere sempre più all’estrema non si sbaglia mai.
Singolare retroscena di “la Repubblica” sul caso Lo Voi-Meloni, affidato
a due cronisti principe del giornale, Ciriaco e Foschini,
https://www.repubblica.it/politica/2025/01/31/news/governo_contro_lo_voi_macchina_fango_almasri-423971995/
che per dare ragione a Lo
Voi spiega finalmente come e perché potrebbe essere lui l’incriminato – al Csm
naturalmente, e cioè al peggio diventare Procuratore Generale: i voli di Stato
per il week-end, con un primo tentativo di ritorsione spiando Caputi, il capo di
gabinetto a palazzo Chigi di Meloni, il secondo attraverso la vecchia
conoscenza Li Gotti.
È impressionante la
difesa che la i giornali per bene fano del Procuratore Lo Voi, che con l’amico
Li Gotti denunciano Meloni per essersi liberata di Almasri, persona non grata. Usava
l’aereo di Stato per i fine settimana, ma per ragioni di sicurezza. Candidato
alla Corte dell’Aja, ma in quanto giurista eminente. Persona mite, e di destra, portato
a Roma dalla sinistra ma per caso.
Si capisce la proprietà
dei giornali, si capiscono i direttori, funzionari della proprietà, ma i giornalisti
che firmano? Chi è Lo Voi?
A Roma gli ultrà
delle squadre di calcio si dividono per colore politico: quelli della Roma si
vogliono “rossi”, quelli della Lazio “neri”. Ma quando vengono in città gli
ultrà delle squadre olandesi, che si prestano al gioco degli scontri, tutti inalberano
il “Sieg, Heil”, Tutti hitleriani. Non è solo ignoranza.
Non c’è modo per Lo Voi e
Li Gotti di far decadere Meloni. Quale che sia l’orientamento politico (il
giudizi è politico) delle tre donne del Tribunale dei ministri non ci sarà mai
un’autorizzazione della Camera (Meloni e
Nordio) e del Senato (Piantedosi). Ma la questione galvanizza i media. Poterà
voti, e copie\ascolti? A Meloni?
DeepSeek dopo TikTok: è
durato un week-end il turbamento americano per l’irruzione dell’IA cinese – il
tempo di due miliardarie (in 40 ore) manovre di Borsa, al ribasso e al rialzo.
“Pechino ci spia, ruba i nostri dati” ed è fatta: fuori DeepSeek, oppure si americanizzi.
Non una sorpresa, è successo cinquant’anni fa col Giappone, succede ora con la
Cina. La sola novità è che gli onorati corrispondenti ci credono – sembrano perfino
convinti.
Si tengono a Roma due
mostre in contemporanea sul primo Novecento, una sul Futurismo e una detta dell’Espressionismo,
cioè dei (tantissimi) artisti non futuristi per programma – e non “Novecento”,
Futurismo e Novecento essendo assimilati nelle didascalie dell’“Espressionismo”,
al fascismo. Ma con una strana differenza: il Futurismo è una mostra benissimo organizzata
(centinaia i prestiti importanti) e molto bene esposta, l’“Espressionismo” rinchiuso
nelle stanze anguste e poco praticabili dell’Arte Moderna comunale, e senza
catalogo – benché sia la prima grande mostra di pittura a Torino e Milano tra
le due guerre. La Cultura è di destra, la sinistra nelle cantine?
Non si conclude l’analisi
del comitato speciale per l’esercizio del “golden power” su Unicredit-Bpm, sull’offerta
di acquisto. Anche se, pare, attende ancora le carte richieste a Unicredit. È che
dovrebbe provare l’equazione, a suol tempo anticipata ai media, che Unicredit
è straniera, “proprietà” dei fondi che ci hanno investito perché rende, mentre
Bpm è italiana. E non sanno che fare con Crédit Agricole, che non è un fondo,
che fa piazzamenti finanziari, ma la seconda grande banca francese, ed è l’azionista
di maggioranza di Bpm.
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