Se la corruzione è giudiziaria
Dov’è la corruzione nell’inchiesta
aperta dalla procura di Milano contro la nuova urbanistica e il boom edilizio?
In accordi “spesso non dichiarati”, dice la Procura. E ci mancherebbe. Ma
spiega: su “varianti, densificazioni, premi di cubatura, compensazioni, diritti
edificatori, accordi di programma, demolizioni virtuali, progetti edilizi
imponenti contrabbandati per ristrutturazioni, deroghe alle norme morfologiche, cortili
ridefiniti spazi interni residuali”, e c’è anche il “viale” mutato in “piazza
attraversante”. Tutto ovviamente in nome della “rigenerazione urbana”.
Come dire che la corruzione è
inafferrabile. C’è, si vede, ma non si può provare. E invece no: la corruzione
c’è, dilaga, impunita, ma nel sistema della giustizia. Perché non è perseguita,
se non a danno fatto. Non è perseguita quando viene denunciata – e viene denunciata
in continuazione: non vieme perseguita in flagranza di reato – è coem la mafia,
se ne fanno dossier.
E questo dipende dalla “giustizia”. Le
denunce non vengono “aperte”, oppure vengono “aperte” a tempo scaduto, giusto
per dire che le Procure lavorano. La giustizia “si muove” solo per motivi politici,
dalla “visibilità” mediatica allo schieramento partitico – questo meno, non si
sa più a chi affiliarsi, il posto al Senato non è più garantito.
Il processo che si avvia a Milano
nasce su un esposto presentato dagli inquilini vittime di un Giardino Nascosto –
Hidden Garden, nascosto anche nel nome - il 13 luglio 2022. Tre anni che hanno consentito
al giardino-palazzone di essere terminato e venduto – e ora p indistruttibile.
La corruzione paga
Nessun commento:
Posta un commento