Giallo Casanova
Siamo
nel 1754, il giorno di Ognissanti, Casanova vecchio ricorderà con rimpianto, e
lui giovane è collaboratore volenteroso, assistito dal servo Le Duc, della
Quarantia Criminal, anche per ingraziarsi, virtuoso-già-vizioso, gli Inquisitori
di Stato a futura memoria (due anni dopo finirà ai Piombi, se è vero il
racconto della fuga rocambolesca), e tocca a lui indagare. Una patrizia Gritti
è stata assassinata nel suo palazzo, benché assistita da numerosa servitù e
parentela, che nulla ha visto né sentito. Un pretesto per far rivivere Venezia
a metà Settecento, il potere anonimo, occhiuto, e i palazzi, i giardini, le piazze,
le calli, i nobili, gli astuti servitori, la bella fioraia.
Alla
bella, triste, fioraia, il venezianista Pisani dà un seguito, come fosse nelle “Memorie”. Giacomo la incontra qualche
anno dopo, sposata a un conte austriaco, sempre bella e non più
triste, ma sempre inaccessibile. Corredata di figlia, la piccola Agata di un
tempo ora nel fiore, di anni e di gioie, naturali, preda facile e
volenterosa.
Daniele
Pisani, L’ombra delle due colonne,
Giallo Mondadori, pp. 254 € 7,50
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