Salvare la terra eliminando gli uomini
La figlia di David, al suo primo lungometraggio Caitlin
Cronenberg segue il genere paterno, tra horror e suspense. Ma con una punta di
humour nero, sarcastico più che sadico.
Il governo ha deciso che per salvare il mondo dalla catastrofe
climatica una persona per ogni famiglia dovrà essere uccisa. Con l’anestetico, ma
implacabilmente, a opera di squadre specializzate, di carcerati e secondini. La
pratica diventa problematica quando in una famiglia, dove il padre ha deciso di
salvare i figli, la patria e il mondo immolandosi volontariamente, prima che il governo
decida autonomamente, insieme con la sua nuova compagna. Non subito, il
problema sorge quando la nuova compagna, di origine cinese, cuoca sopraffina,
che per la riunione di famiglia ha preparato un pranzo luculliano, ci ripensa e
si dilegua. La squadra della buona morte ha un mandato per due morti e quindi,
dopo aver fatto morire il padre, non va via senza uno dei figli. Ai quali
lascia due ore di tempo per decidere chi.
Chi e per quale motivo deve morire invece di un
altro. È anche una presa in giro del dubbio filosofico sul male, e sulla responsabilità
morale.
È un film molto canadese, oltre che cronenberghiano. Quindi
freddo, il distanziamento brechtiano porta all’estremo, l’“effetto di straniamento”,
Verfremdungseffekt. Ma – non volendolo? – una satira delle pratiche di eutanasia
oggi di moda, per salvare il pianeta e anche no. Si va avanti come in una commedia:
ruoli buffoneschi, caratteri imputati dall’uno contro l’altro, tagli delle immagini
e dei dialoghi esagerati. Nel mezzo le guardie carcerarie ripuliscono il
pianeta, con i galeotti, esercitando meritoriamente i loro impulsi omicidi.
Caitlin Cronenberg, Humane, Sky Cinema
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