Parigi radicaleggia
Forse è il colpo di coda di una
presidenza nata trionfale e presto sotto scacco, su tutti i fronti. Ma non è il
solito vorrei ma non posso, è la Francia che sempre radicaleggia a vuoto, almeno dal secondo Napoleone (ma anche il primo….),
dal 1870, quando pensò bene di sfidare la Germania, quasi fosse al tempo di Napoleone
a cavallo per la Prussia, a meraviglia del filosofo Hegel. Una sorta di acne adolescenziale
- che il presidente Macron esemplifica anche fisicamente – di sfogo permanente.
Parigi ha un piano per tutto. Contro
l’Italia – Libia, debito, fisco. Contro la Russia. Contro Trump – armiamoci e partite,
io salvo i vini. Adesso vuole confiscare e nazionalizzare i depositi dello Stato
russo all’estero. Che è contro il diritto internazionale, e nonsi è fatto nemmeno
nella seconda guerra. E lo propone perché sono in titoli Usa e, evidentemente,
tedeschi – furbo, lui. Poi vuole ìnondare di soldati l’Ucraina, ma i suoi
insieme con quelli inglesi e quelli tedeschi. Una forza, a furia di ridurre, peacekeeping . ma di quale pace?
Nessun commento:
Posta un commento