Come sdoganare il porno, con successo
Un lungo film per metà porno (con opportuni accorgimenti),
con lap-dance allettante, in ogni posizione, specie con un ragazzetto russo
figlio di ricchi boiardi. Per l’altra metà ricerca del ragazzo, che non regge l’alcol
e il fumo, ha sposato a Las Vegas la lap-dancer che l’aveva in
carico, più inventiva a dire la verità delle colleghe e insinuante, e ora vaga tra Brooklyn e Coney Island. Dove si passa dal sesso in continuo a una squadretta di amerikatsi, armeni americani, imbranati e
pasticcioni. Su incarico ferreo dei genitori del ragazzo, di lei specialmente, la
moglie-madre divorante.
Una sorta di vampirizzazione di “Borat” – con gli
armeni al posto degli azeri (i loro arcinemici). E di “Pretty Woman”. Due successi
assicurati in uno, rimodernati per i più giovani. Come che sia, Sean Baker, che
il film ha scritto, diretto, montato e prodotto, c’è riuscito. Anche, cioè, se non si
vede come.
Un film che ha incassato l’incassabile, benché girato
alla svelta, 60 milioni di dollari. Ed è forse il film più premiato, tra Canes
(palma d’oro) e gli Oscar quattro statuette per Baker, film, regia,
sceneggiatura, montaggio, più quello alla migliore attrice, Mikey Madison. Che, effettivamente, lo fa bene, in tutte le posizioni.
Sean Baker, Anora, Sky Cinema, Now
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