La
scrittrice americana Frances O.Connor, afflitta da un lupus ereditario, ha
cumulato varie patologie, che l’hanno indebolita, e portata a morte precoce, dopo
varie ospedalizzazioni, dai farmaci via via innovativi che venivano utilizzati contro
il lupus (se ne trovano tracce nelle
lettere pubblicate su “La Lettura”). L’attenzione agli effetti collaterali di
una farmacologia specialistica prolungata non era in uso ai suoi anni, 1950, ma
non è migliorata dacché se ne sono prospettati i rischi – non c’è specialista in
grado di valutare gli effetti incrociati dei vari farmaci. Si vive meglio e di
più a dispetto della medicina?
Con
l’euro da quasi 1 a 1,17 sul dollaro si può dire completata la “liberazione” di
Trump nei confronti dell’Europa - dovrebbe arrivare a 1,20 ma già ci siamo: il “dazio”
c’è già. Solo non se ne accorgono i media, che continuano a bombardare di Trump
pazzo, invece che uomo d’affari come è stato e si vuole – un dealer.
Tutto
è stato facile per Trump con la Ue, che adesso vuole tassare anche con i dazi,
oltre che col cambio. Perché è stata debole di fatto – l’abbandono preventivo
della global minimum tax sui big
americani del mercato in rete (che hanno finanziato la campagna elettorale di
Trump) è stato da dilettanti. Con Canada e Messico evidentemente la partita non
si risolve col cambio.
Trump
agita i dazi per riequilibrare gli scambi – in attesa (nella speranza) che gli
Usa si reindustrializzino, dopo la chiusura della manifattura nella
globalizzazione. Sull’acciaio li ha applicati, subito e fissi, perché doveva salvare la U.S. Steel, ultima
industria made in America, per renderla appetibile alla Nipon Steeel - che ha
capito l’antifona e l’ha infine comprata, anche cara (15 miliardi).
È
curioso come tutto venga spiegato oggi dall’ex ministro del Tesoro Tremonti in dettaglio
e in breve – in un’intervista sul “Sole 24 Ore”. Uno che è sempre in Parlamento
ma evidentemente nessuno ascolta.
https://www.pressreader.com/italy/il-sole-24-ore/20250713/281548001912747?srsltid=AfmBOopdqNMVRtLf946C6lK5YiDzGamHhxqXhpfFXjDfdPKwkK2Gf3W9
“Aspides”,
la missione navale europea, comandata dall’Italia – poi dalla Grecia e ora
nuovamente dall’Itaia – è “rimasta con due sole navi”. E due navi sono state
affondate dagli Houtihi solo questa settimana, con decine di “dispersi” – navi
da carico ma con equipaggi. Una prefigurazione della difesa europea, di cui è
tanto gran parlare.
Le
due navi non sono peraltro attive in zona Houthi: la fregata italiana “Andrea
Dora” pattuglia la costa mediterranea dell’Egitto, la fregata greca “HS Psara”
si esercita con la Marina indiana, nell’0oceano Indiano.
Il
governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta spiega all’Abi – ribadisce, è un
mantra – che senza mercato dei capitali l’Europa no va avanti . Con l’ovvio
corollario che l’uso ad libitum del golden
power azzera anche quel poco che c’è di mercato europeo, e che per questo
il risparmio se ne va negli Usa, malgrado Trump. Il ministro Giorgetti fa finta
di non aver sentito e alla stessa Abi spiega che se non si investe in Italia,
né in manufatti né in titoli, la colpa è delle banche. Si direbbe un duello fra
uno che sa e uno che non sa. Ma Giorgetti è furbo, molto: sta lavorando a
sottomettersi le banche e c’è quasi riuscito, partendo dal quasi fallito Mps:
Bpm-Mediobanca-Generali. E ceffoni a chi non ci sta, p,es. Unicredit.
Dopo
aver promosso il concerto con la Poste e altri soggetti francesi il sp
oprasso
di fatto di quota 20 del capitale Bpm, Crédit Agrciole, la seconda più grande
banca francese, untuosamente chiede alla Bce autorizzazione a sorpassare il 20
per cento della stessa banca, come azionista di “rilevanza significativa”.
Benedetta dal solito Giorgetti, geloso manovratore del golden power fra due soggetti
italiani, Unicredit e Bpm… Da non credere.
E
Giorgetti non è quello nemico acerrimo della joint-venture Generali-Natixis
perché nemico acerrimo della Francia – Natixis è ben francese? Si sa che la
Lega è un partito d’opposizione e di governo. Ma è anche “Milano”, l’industria
dell’informazione – e quindi la capitale morale, il mercato, le regola, ogni
ipocrisia.
Però,
Giorgetti il nuovo Cuccia di Milano non è male – c’è sempre del ridicolo nella
tragedia.
“Non
dirò mai chi mi ha convinto che Sofri è colpevole”, ruggisce l’ex giudice Violante
all’invito cortese (“siamo vecchi…”) di Sofri a dirlo. Con linguaggio mafioso –
posto che non è un prete in confessione. Assurdo. Di uno che non solo è stato
un giudice, si professa “comunista”. “I valori di giustizia, di equità, di
giustizia sociale li ho imparati nel Pci”.
O
forse no, è la chiamata di correo che si minacciano i mafiosi, che l’abbia
convinto il colonnello Buonaventura oppure un compagno di Sofri: la “doppia
morale” è ancora legge nel (ex?) Pci.
Il
papa porta Zelensky in visita per l’appartamento di Castelgandolfo con vista sul
lago con le mani in tasca. E la cosa che
dovrebbe essere ridicola invece sembra normale, non si nota. Forse è quello che
si richiede da un papa, che faccia il papa, con i paramenti, gli appartamenti,
il latino (la formazione), ma sia poi come tutti.
“Putin
racconta un sacco di stronzate, a lot of shit".
Si vuole Trump un temperamentale, e invece è uno stratega del linguaggio –diretto,
specie su X, sui canoni della comunicazione social.
Per scienza propria, da intrattenitore tv, e per i consulenti che certamente non
gli difetteranno. La verità della cosa è che punta(va) a sganciare Putin dalla Cina
e dall’Iran. Ma Putin alza sempre il prezzo.
La
Cina invece è duttile – pragmatica. Anche se tra Usa e Cina la competizione è
globale e inevitabile.
Avevamo
in Egitto un generale al comando, Mubarak, uno come tutti nell’ex Terzo mondo.
L’abbiamo sostituito con le Primavere arabe. Che erano i Fratelli Mussulmani. Allora
ci abbiano rimesso i generali, in Egitto Al Sisi. Che ha proibito tutto,
perfino la danza del ventre, e arresta le ballerine. Non sappiamo quello che
vogliamo. E l’Egitto è pure vicino.
A
leggere il “Corriere della sera”, non la “Pravda” d’antan, ogni giorno, in prima c’è: “L’opposizione attacca”,
Meloni, Nordio, Salvimi, Piantedosi, Mantovano, Donzelli, etc. E “attacca” nel
senso che corre, mena, vince, perde? No, recita il mantra grillesco: due frasi,
col punto e virgola, e poi col punto, 20 secondi di tg, in genere di facce
immobili inespressive sull’obiettivo. Per fidelizzare i gregari? Non è nemmeno
propaganda. Serve a gonfiare il cosiddetto “pastone” politico, di cui a nessuno
frega nulla - a evitare a un redattore di scrivere mezza cartella. Poi dice che
non si vota, e non si comprano i giornali.
“Nel
contesto dell’elevata incertezza globale, di condizioni finanziarie globali restrittive
e di costi crescenti all’indebitamento, i timori sul debito eccessivo dell’Africa
a sud del Sahara si accrescono. Ma l’area sta affrontando il nuovo problema con caparbietà e gli indici dell’indebitamento
risultano stabilizzati, nella media.… Contrariamente alla percezione comune, questi
paesi sono stati spesso capaci di stabilizzare o ridurre i ratios dell’indebitamento.
“Con
oltre il 60 per cento di casi di riduzione del debito (definiti come periodo di
due o più anni durante i quali il rapporto debito-pil si è ridotto) la
probabilità che un paese subisca un peggioramento dei ratios in un dato anno è di uno a quattro”.
Athene
Laws-Thibault Lemaire-Nikola Spatafora, How to stabilize Afeuca’s Debt, Imf
Country Focus