Francesco non è santo - 1
Si è spenta presto l’emozione per la morte del papa Francesco, e non s’è
levata la richiesta di farlo subito santo. Il nuovo papa americano ha rivoltato
radicalmente l’immagine e le procedure (apparati, linguaggio, cerimoniali – questi
soprattutto, la semplicità senza l’affettazione della semplicità). Mentre la
memoria di papa Francesco è come svanita. Non se ne ricorda una eredità. Se non
il sinodismo, evocato e perfino convocato, salvo lasciarlo sospeso. Si trascura il resto come per carità. Il modo di
vivere la fede come provocazione. Il vezzo quotidiano di “fare notizia” – “dare
scandalo”. O gli atti di governo, d’impulso. Specie nel delicato (che si
presume tale) consesso dei cardinali, con nomine e scomuniche sorprendenti.
Le nomine bizzarre di Francesca Chaouqui e mons. Baldas, la guerra a
Becciu, la guerra sotterranea, via Chaouqui, al card. Bertone, invece semplicemente
di destituirlo o pensionarlo, la nomina di Pignatone a giudice (giudice all’orecchio
del pontefice).
E ha dimenticato i cristiani, benché vittime di genocidio – è la parola
giusta, non ce n’è un’altra.
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