Il riarmo – degli affari
Se
le spese militari sono – come sono state nel 2024 – 755 miliardi negli Stati
Uniti e 430 in Europa e Canada, questo non vuol dire che la potenza militare
dell’Europa è al 55 o 60 per cento di quella americana: l’Europa in guerra non
reggerebbe un giorno, la sua difesa è di servizio, di facciata – ogni (piccolo)
esercito dei 27 o 28 Stati europei marcia per conto suo, e solo quello
sa(prebbe) fare, marciare. Per questo è utile chiedere: si fa il riarmo per che
cosa?
E
infatti: “Se venissimo attaccati non potremmo difenderci”, assicura il gen.
Tricarico, oggi ultraottantenne, consigliere militare di tre presidenti del
consiglio, D’Alema, Amato e Berlusconi. Come già, negli ani 1980, un altro
generale assicurava: “In due ore i russi sarebbero a Bologna, il tempo del
viaggio in autostrada”.
Si
riarma tanto per spendere un po’ di soldi. La solita bassa politica keynesiana,
come dopo il covid: spendere in qualche modo per alimentare l’attività e i
redditi. Solo che le armi non sono inerti, e sono anzi pericolose. Mentre ciò di cui l’Europa
ha bisogno è di una politica e una struttura di difesa unitaria.
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