sabato 2 agosto 2025

La giustizia politica non paga

Se ne è fatto grande caso quando i giudici italiani hanno avocato a sé la decisione se un Paese in Africa o altrove è democratico oppure no, per la valutazione dell’asilo politico, e se ne farà probabilmente ora che la Corte europea ha dato loro ragione. È sottinteso che alcuni partiti, i “partiti dei giudici”, Pd e 5 Stelle, beneficiano delle persecuzioni giudiziarie cui i partiti avversi sono sottoposti. Ma non è automatico. Anche perché gli avversari troveranno, prima o poi, come hanno già trovato, giudici della loro parte politica per colpire. Ma non è una partita a somma zero: con i giudici politici si perde più che non si vinca.
In Italia è un vizio, una debolezza, della sinistra. È uno dei tanti vicoli ciechi in cui Scalfari ha cacciato la sinistra comunista, partendo dalla famigerata “questione morale”. Il Pci è stiato salvato da “Mani Pulite”, che ha messo sotto accusa e sbriciolato tutti gli altri partiti - eccetto il Msi. Ma poi clamorosamente ha perso le elezioni, contro un outsider, e di nessuna credibilità, un uomo  di spettacolo e di affari – tanta scienza politica e informazione contro Berlusconi, i libri sono centinaia, e nessuna ricerca seria sul Pci che perde così nettamente con “un” Berlusconi qualsiasi, un venditore di pubblicità.
In America è luogo comune che Trump è ridiventato di volata presidente, col voto giovanile e con quello urbano, anche in reazione alle cause e condanne cui è stato sottoposto: la prostituta, le carte presidenziali, i
le interferenze sul voto locale (Georgia), l’assurdo Russiagate (quattro anni di inchieste su nulla, un copione redatto a pagamento da una spia inglese per Hillary Clinton, il dossier Steele, che oggi il "New Yorker", arciantitrumpiano, dice infamous). I giudici interferiscono nella politica non nel senso che si propongono: la giustizia politica è veleno per la democrazia, come tale è avvertita dal cittadino, dall’elettore, che non sia “schierato” – a prescindere da una valutazione etica sui giudici politici, che cercano solo carriere e scorciatoie.
Resta che, malgrado questi anticorpi, del voto libero, la giustizia politica è pericolosa per la democrazia. A sinistra è una delle tante importazioni dall’America, come i centri commerciali, e la spesa fatta col suv, le università a basso regime e costo elevato, i grattacieli. Negli Usa la giustizia è politica perché è così riconosciuta e voluta: procuratori e giudici sono di nomina politica, fino ai giudici della Corte Costituzionale, di nomina addirittura presidenziale (per un caso fortuito di decessi e pensionamenti forzati nella prima presidenza Trump, ora è saldamente trumpiana). Ma la democrazia funziona perché è solidamente bipartitica.

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