giovedì 14 agosto 2025

Vite in maschera – o la valanga bio

“Biografo, conosci te stesso!”, così Hermione Lee condensava la tesi di uno dei numerosi libri del genere biografico che recensiva per la rivista nel 2001: “Quali sono le tue motivazioni nella scelta del soggetto, quale posizione etica adotti, che toni sceglierai?”.Qualche anno prima “John Updike aveva aperto la sua riflessione sulla biografia letteraria con la domanda: «Perché ne abbiamo bisogno?»”.
Una riflessione curiosa ora che tutto è bio, nel senso di vite delle persone illustri, specie al cinema e in tv. E in letteratura con la dittatura del genere selfie – specie dell’infanzia, che è facile da ricostruire, non oppone resistenze. Siamo in epoca egotista, direbbe Stendhal, e la bio, altrui o propria, è d’obbligo. E dunque?
Il saggio resta ai margini, della biografia classica. Una sorta di scultura di un personaggio. Molte per uno scrittore le motivazioni possibili per dedicarcisi  – una forma, p,es., nuovissima è quella di Carrère, che he esaltato la vecchia formula degli uomini non illustri, “illustrandoli” lui, Limonov e Philip K. Dick.
Curiose spesso anche le recensioni delle biografie. Bizzarre. All’uscita della prima biografia di Georg Wilhelm Friedrich Hegel in inglese, un recensore Anthony Quinn poté ipotizzare che il disinteresse  per la vita del filosofo fosse dovuto “al fatto che non sembra avere avuto un nome proprio funzionante”. Una biografia di Mozart fu scritta, proclamò W.H.Auden nel 1965, da «un pazzo anale»”. Oppure rivelatrici: “L’immagine folcloristica di Lincoln che ara i campi e spacca le staccionate, coltivata tanto dal presidente quanto dai biografi, James McPherson ha potuto spiegarla come “un simbolo potente di ciò che gli americani vogliono credere sulla mobilità sociale, sull’opoprtunità di progredire nella loro società”.
È cambiato qualcosa col dilagare del genere bio? “Traduttore traditore” pare amasse ripetere la regina Elisabetta - quella di Shakespeare, che parlava l’italiano. E del biografo? Giù la maschera?
Lauren Kane, Get a Life, “The New York Review of Books”, gratuito online, leggibile anche in italiano, Fatti una vita)

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