lunedì 15 settembre 2025

Secondi pensieri (568)

zeulig


Cicli –Si (ris)scopre (periodicamente) l’oblio, la compassione, la socievolezza, l’amicizia, l’ambiente, la fede, etc., tutte le cose che il mondo psicoanalitico non considera(va) o cela(va).
Col cervello inventivo, anche senza il sogno, o il rimosso (la smemoratezza) – senza cioè un reagente esterno.
Per un insopprimibile ritmo ciclico dell’esistenza – storia? O della conoscenza.
 
Dio donna - Dio è donna lo sostiene Blixen, oltre agli gnostici: “Capiremmo la natura e le leggi del Cosmo se riconoscessimo il suo creatore e padrone essere di sesso femminile”. Ci spiegheremmo il mondo di sangue e lacrime se dicessimo la Provvidenza una pastora e non un pastore: le lacrime sono per la donna perle preziose, il sangue la ragazza lo versa per divenire vergine, la vergine per diventare sposa, la sposa per diventare madre - “La relazione fra il mondo e il Creatore è per la donna una storia d’amore. E in una storia d’amore la ricerca e il dubbio sono assurdità”.

Evoluzione – La vita fa molteplice, mentre poi è solo una – quella del cane non è quella del gatto. Quella umana per esempio, che si studia di adattarla o riadattarla, ricucirla, svelenirla, ma non modificarla, non si può. Quella umana come di ogni altra specie – un goldendoodle o un labradoodle non è diverso da un qualsiasi meticcio umano, un incrocio fra due esseri della stessa specie.
Più che un percorso di adattamento del “migliore” – una sorta di esercizio, o prova, ci chi e che cosa meglio si adatta all’ambiente – è un dio che gioca a dadi. Che trova cioè realtà – processi, qualità – che non aveva programmato e nemmeno immaginato. Un percorso casuale, non del più adatto o del migliore, nei particolari e nella sostanza. Tanto più se è vero, come è vero, che c’erano un tempo tante specie umane (cinque?). Che però, evidentemente, non erano destinate a durare – o non hanno saputo farlo – mentre quella che oggi viviamo, detta col sesso di poi posteriori homo sapiens, ha potuto o saputo.
La Natura, ordinata, viene dopo. Prima, nel disordine, nel processo del divenire, è disordinata – il caos. Un miscuglio non ben combinato di elementi naturali – forze, corpi, anticorpi, clima, aridità, umidità. 

La combinazione salvifica viene dopo, sempre casuale, non “ordinata”, a un’autorità, un principio, una “legge”. La causa è sempre un insieme di cause.

La “selezione naturale” è un bisticcio linguistico, dato che \invece è del tutto casuale. Imprevedibile è la vita come imprevedibile è l’intelligenza – della vita come di ogni altro cosa. Nel lungoperiodo ma anche nel breve e brevissimo.


Storia - La cancel culture che voleva abolirla è la prima innovazione americana decidua, già prima della reazione trumpiana, o MAGA. La critical race theory non è morta, ma stenta, anch’essa  semplificata - puntata sul razzismo, si scontra con l’inevitabile: il razzismo non è tutta la storia.
La storia non è razzista, al contrario. Si è sempre difesa dal ritornante invadente tribalismo, che pure deve averla avviata.


La storia è segnata dall’eternità, da percorsi a noi esterni e ignoti – Nietzsche insomma: “Ogni desiderio anela all’eternità”, eccetera.


Verità È specialmente affossata dalla narrazione, che è la comunicazione – riflessione, pensiero, scrittura – del tempo. Per di più, prevalentemente, nella forma della confessione o memoir. Per il peso assunto nella vita mentale dalla psicoanalisi, il racconto della vita. Qui, però, con un curioso sdoppiamento: la verità concussa (ovviamente concussa, se sottoposta a terapia) nel nome della verità.

zeulig@antiit.eu

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