Ombre - 795
La Francia non ha solo un
problema di debito pubblico, è troppo alto anche il debito delle imprese, rileva
“Il Sole 24 Ore”: “Ha raggiunto i 4.550 miliardi, il 155 per cento del pil”, un
record – in Germania è all’89 per cento, negli Usa al 73,7, in Italia al 57.
La globalizzazione, il “mercato”, si è fatto
a debito. Il Fondo Monetario Internazionale calcola l’indebitamento pubblico “globale”
(mondiale) alla pari quest’anno col pil, con la produzione.
Si scopre, con lo scambio di prigionieri
Israele-Hamas, che “migliaia” di palestinesi sono detenuti in Israele senza processo,
e senza assistenza legale. Anzi in segregazione. E non se ne sapeva niente.
Democrazia? Informazione?
Si modifica il Tuf, testo unico
della finanza, per consentire alla francese Agricole il controllo di Bpm arrivando
a un centesimo sotto il 30 per cento - elevando dal 25 al 30 per cento l’obbligo
dell’offerta pubblica di acquisto dell’intero pacchetto. Dopo avere modificato
le regole di gestione, per cui si controlla un’azienda col poco meno del 30 per
cento. Da parte di un governo “sovranista”, che ha fatto guerra a Generali per l’accordo
con Natixis, francese, e a Unicredit per l’ops su Bpm – dichiarando Unicredit
banca straniera, che mette a rischio il “risparmio degli italiani”.
Sotto il sovranismo la vecchia manovra “bieca”
di potere. A danno del risparmio – lo è sempre stata. Ma questo non si dice. C’è
un perché?
Si litiga su una decisione di
Bruxelles in materia di “golden power” che non è stata presa. Litigano Meloni e
Giorgetti, e i loro fan nei media. Curioso. Anche perché non c’è
mai stata tanta intromettenza politica, sull’informazione e sul risparmio - le
banche, bene o male, ci tengono i conti. Neanche quando le banche erano pubbliche.
Le Casse di risparmio rispondevano ai potentati locali di turno, ma con discrezione
– anche perché le Procure all’epoca vigilavano. Dei grandi banchieri pubblici
era soprattutto nota, e non contestata, l’indipendenza, di Mattioli, per dire,
Cingano, Siglienti, anche Braggiotti, lo stesso Nesi, Sarcinelli – anche nelle
contese, tra Cingano e Braggiotti, o tra Fausti e Arcari.
Meloni giuliva dei viaggi all’estero
- unica peraltro viva (che se non ha qualcosa da dire sa però come dirla) nel
cimitero europeo – non sa che Renzi arcipotente perse tutto imponendo le sue
banche toscane. Dopo di che qualche centinaio di migliaia di famiglie ci rimisero
molto e moltissimo.
Sembra strano oggi, ma in confronto al
potere di Renzi, per dieci lunghi anni, Meloni non è niente al confronto, appena qualche
nomina, da poco, di passaggio, Sangiuliano, Giuli, Lollobrigida, la sorella.
Di una dozzina di frequentazioni
abituali la metà hanno o hanno già avuto l’influenza. La Regione però ha prenotato
il vaccino per novembre. Poi dice che la sanità pubblica non funziona perché
troppo cara, troppo lenta, disertata dalle competenze, etc. Perché manca la testa,
un minimo di giudizio.
Lo screzio fra Angela Merkel e
la Polonia – il governo in carica e l’opposizione – sul mancato dialogo con
Mosca tra il 2018 e il 2022 è intanto verosimile:
Merkel dice che la Ue non parlò con Mosca per l’opposizione della Polonia. Ma è
comunque uno dei tanti segnali che l’Est europeo – che determina purtroppo l’agenda
della Ue da un quinquennio – è un verminaio. Il tono della contesa, se non la sua
verità, parla chiaro.
Roma scopre di avere 1.859.221
autoveicoli immatricolati, per 1.600.000 patentati. Nonché essere anche “capitale
dello sharing”, di auto, moto, bici e monopattini. Di questi
soprattutto. Siamo in transizione, verso dove?
Roma ha anche 330 km di piste
ciclabili, e prevede di costruirne altri 700 km. Al costo di 350 mila euro al
km - un “investimento” da 350 milioni. Per piste che nessuno usa. Un investimento
per restringere la carreggiate ed eliminare qualche centinaio di migliaia di
posti macchine al parcheggio.
Ferrari dimezza gli investimenti sull’auto
elettrica. Mentre per il decimo, o ventesimo, anno non fa più una macchina
competitiva alle corse. Dopo Fiat, Jeep, Alfa Romeo e Lancia, Elkann affonda
anche la corazzata delle vendite e dei profitti?
Continuano le ruminazioni sul voto alla
Regione Calabria, dopo quello alla Regione Marche. Sapendo che domani il risultato
sarà invertito in Toscana – e fra un mese in Campania e Puglia.
Giornali e tg fanno un subisso di
politica, senza dire nemmeno l’ovvio – fare di tutto eccezione, anche dell’alba
e il tramonto, è come abbaiare, senza senso.
Fine ingloriosa del candidato
Pd-5 Stelle in Calabria, Tridico, dopo una serie di gaffes inimmaginabili.
E non si dice che un quarto dei voti che ha raccattato, il 10 per cento del totale
del voto, era di due liste socialiste, sotto mentite spoglie, Democratici
Progressisti e Casa Riformista – questa con una spruzzata di Renzi, “Italia
Viva”. Una delle due ha anche preso un consigliere, l’altra è andata poco
sotto.
Meloni da Vespa fa l’elenco delle
accuse avventate che Conte, Schlein e Avs muovono al suo governo. Compresa una denuncia
alla Corte Penale Internazionale per “complicità in genocidio” – per le forniture
militari a Israele. Il “Corriere della sera” titola: “La premier in tv: presentata
una denuncia alla Cpi. Un portavoce della Cpi: nessun atto formale”. Su un testo
in cui il portavoce spiega: “Solo le decisioni hanno valore, e non esiste
alcuna decisione”. Analfabetismo non è - per fare il caposervizio (quello che
fa i titoli) bisogna sapere un po’più che leggere. Ma è sempre vero che la stupidità
esiste, per quanto “impegnata”.
Si critica Trump per una serie innumerevole di motivi, compresa
naturalmente l’economia Usa, ma non si dice che l’economia in A erica è solida,
la più solida, cresce quasi al livello della Cina, gli investimenti in dollari
al massimo, e l’euro, malgrado questa corsa al dollaro, pure ai massimi, nel cambio
col dollaro. È opposizione? A chi, a se stessi?
Si critica Trump e poi si riporta un conto delle spese
Nato che vede gli Stati Uniti finanziare l’alleanza per i due terzi, 997
miliardi di dollari su 1.506, il 3,4 per cento del pil – più di ogni altro
(secondi solo alla Polonia, che si arma da tempo contro tutti, per ora contro la
Russia).
Negli accordi mediati dalla
Croce Rossa e dalla Turchia, la Russia ha restituito all’Ucraina nei tre anni e
mezzo di guerra 13 mila corpi di soldati morti, l’Ucraina alla Russia “un
migliaio”. Sono la verità della guerra, dietro le “notizie di guerra”, la
propaganda, di cui siamo vittime - anche la restituzione dei prigionieri è stata
salutata come un segno che la Russia sta perdendo la guerra, “troppi morti”.
Su Epstein, il ricco newyorchese che forniva ragazze,
anche minorenni, agli amici, sono chiamati a dare contro alla commissione d’indagine
del Congresso i Clinton, lui e ei. Ma i media parlano solo di Trump, se e
quanto era amico di Epstein, e se ne aveva “approfittato”. C’è uno scollamento,
una voragine, tra l’“opinione pubbica” mediata dai media, e l’opinione
comune, sensata, democratica. I media classici si sarebbero detti del
salotto buono. Ora sono del tinello, piccolo borghese.
Il Napoli calcio indovina sempre
tutti gli acquisti, pagando poco, la Juventus li sbaglia, li sbaglia tutti, spedendo
molto. Una costante da troppi anni. C’è una ragione? Stupidità non è – quello
che si è “sbagliato” di più alla Juventus, roba di un paio di centinaia di
milioni, è un dirigente che se ne intendeva del Napoli.
Il problema del calcio è che non si
conoscono i domicili fiscali dei mediatori – agenti, etc.. Cioè si conoscono,
ma sono coperti dai paradisi fiscali.
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