Una vera principessa - nostalgia
“Arbasino, Visconti, Praz e Bianca Riccio, il
circuito in cui conobbi Domietta”, ai primi del ‘72. Una “vera principessa” - secondo
il decalogo che in quei primi Settanta Dario Fo andava propagandando col “Mistero
buffo” (“un conte è un conte anche se è nudo”). Già incontrata socialmente a
Firenze, come Laudomia, che era il suo vero nome, Hercolani, che era il nome
del marito, un principe bolognese.
“Non era bela, era bellissima”. Di conversazione “sottile
e ironica”. Di “natura generosa, forse spontanea, ma non semplicce – non pacchiana.
Un ritratto non inappropriato per un giornale “comunista”.
Alvar Gonzalez-Palacios, Domietta Del Drago,
principessa irreale, “il Manifesto - Alias”, online
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