sabato 15 novembre 2025

I due forni a Bruxelles

Quando c’era Andreotti si chiamava la “politica dei due forni”: governare un po’ con la sinistra e un po’ con la destra, contemporaneamente. Andreotti non c’è più ma il suo partito, il partito Popolare, lo fa ora a Bruxelles. Ma non è un’emigrazione del trasformismo, un suo travaso da Roma oltralpe, è un primo passo dell’Europa che si governa non più sull’unanimismo, su compromessi, su rinvii. Di un’Europa che comincia a governare.
Il voto “disgiunto” a Bruxelles, tra il sostegno politico alla Commissione, e la maggioranza di diverso colore che la Commissione trova in Parlamento sulla revisione della transizione energetica e sui flussi migratori sono manifestazioni – non infette da accordi sottobanco – di capacità di governo. Europea.
Una pietra miliare nella costruzione dell’Europa. Passano gli orientamenti moderati su energia e immigrazione anche perché hanno dubbi pure i governi di sinistra che hanno votato e fanno la maggioranza del governo “Ursula 2”. Ma un primo passo verso l’integrazione politica è stato fatto secondo le raccomandazioni del Rapporto Draghi: cominciare a votare su temi “centrali”, anche se non rivoluzionari (il mercato dei capitali, o unione fiscale).

 

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