Gli ultimi giorni di Tondelli
Entra
finalmente nel vivo Brizzi alla quarta puntata della sua miniserie settimanale
“Sulle tracce di Pier Vittorio Tondelli”, una “pedalata” per la Bassa in
ricordo dello scrittore, nei suoi luoghi, o in quelli che potrebbero variamente
averlo ispirato. Nell’inverno 1986-87 PVT lascia Bologna per trasferirsi a
Milano, che dice “la città della fantasia, della libertà, e del desiderio”.
È
così. Ma già l’estate del 1987 lo si ricorda ancora a caccia di una birra a
notte inoltrata, i carri armati slacciati, della compagnia per un’altra birra, per
non restare solo. Milano di fatto gli è stata fatale: era cominciata la lunga
agonia. E più spirituale che fisica: la cosa che più turba Pier Vittorio come
ogni altro è come compartecipare il morbo mortale di cui si era vittima, più
delle sofferenze, o della infezione morbo (allora) incurabile.
Una
vergogna nella vergogna per un giovane, oltre che per lo scrittore,
spiccatamente socievole, amichevole, e brilante, il rimorso, e la solitudine.
Quanti “giri” deve raccontare Brizzi di questi lunghi ultimi mesi, fra amici,
confessori, familiari – se dire, non dire, e cosa dire. Se la vergogna pesa più
della morte.
Enrico
Brizzi, Fantasia libertà e desiderio, “La
Nazione” 26 luglio
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