Le fiabe sono mobili
La
fiabe non sono immutabili. I racconti popolari e le fiabe, come raccolti e
raccontati dai fratelli Grimm, sono letteratura dell’era precedente la lettura
silenziosa, prima della lettura singola, e muta: erano narrazioni. Ma anche
dopo, benché scritte e stampate, non sono rimaste immobili: nei due secoli
successivi i brutali, affilati racconti popolari pubblicati dai fratelli si
sono riccamente arricchite di una patina di memorie, o impressioni, mutevoli. Nonché
di revisioni o adattamenti, specie nel teatro musicale e al cinema, in ottica
Disney, ma non solo.
Un
saggio di dieci anni fa, in occasione della prima traduzione completa in inglese
della raccolta originale dei fratelli Grimm. Ripreso nel numero in uscita, 24
luglio, del quindicinale, insieme con molti altri sulla fiaba e sui fratelli
Grimm, in occasione dell’uscita della prima biografia dei fratelli in cinquant’anni.
Marina
Warner, Rescuing Wonderful Shivery Tales, “The New York Review of Books”,
9 luglio 2015 (leggibile anche in traduzione, Salvataggio di storie meravigliose e paurose)
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