Ombre - 788
“Sette
mesi di crollo del dollaro. Dopo l’arrivo di Trump il 21 gennaio si è deprezzato
di circa il 10 per cento”. Si è deprezzato del 15 per cento - qualche giorno
anche di più - ma non sottilizziamo. E “Il Sole 24 Ore” ne fa la scoperta oggi?
E
ancora non ha scoperto cosa Trump vuole e sta facendo.
Non
si sa, non si scrive, che cosa il cantante Pappalardo ha detto e fatto contro Meloni "sbattuta” da Trump, solo che ha detto
“frasi offensive”, accompagnate da “gesti all’inguine”. Per rispetto di Meloni
o del cantante? Singolare riguardo dei media.
Fischiato
al primo brano, il cantante Pappalardo s’è subito scusato. Furbo, con questa
spiega: “Un energumeno, prima che salissi sul palco, mi ha preso per un braccio
e mi ha detto: «Qui siamo tutti compagni, tutti di sinistra»”. E intende: un
provocatore, pagato dalla destra. Se non che la destra ha invece pagato la sua
esibizione – il Comune di Fiumicino, che si governa a destra.
Il
governo, si scopre nell’occasione, l’Interno, finanzia i Comuni l’estate per i
concerti gratuiti – con somme importanti. Pappalardo aveva cominciato col lamento:
“Ci stanno togliendo tutto, grazie al governo di oggi, che continua a togliere,
togliere, togliere”. Questo viene specificato dai media, non c’è censura benché immorale. È proprio l’Italia del “bisogno”.
La
Germania, dopo tre anni di titubanza, prova a dire che il suo megagasdotto con
la Russia e è stato sabotato dagli ucraini che subito l’attenzione si distoglie
col sabotaggio del gasdotto che dalla Russia rifornisce Ungheria e Slovacchia.
L’Ungheria si lamenta: “Cercano di spingerci alla guerra”. L’Europa ancora non
sa in che imbuto si è messa facendosi orientale, slava e balcanica - niente funziona
più dal famoso “allargamento” di Prodi (“glielo dobbiamo”, che vorrà dire?): il
Kossovo, la guerra alla Serbia, le “rivoluzioni” antirusse in Ucraina,
Moldavia, Romania, Georgia.
Si
ironizza su Draghi che a Rimini ha di fatto dichiarato l’Ue “morta”, cioè
inerte. Mentre è l’evidenza: è un mercato comune, peraltro non più gestito,
bene o male, dall’asse franco-tedesco, che non ha idee né forze, né forse più
interesse. Gestisce il minimo, in un mondo in forte effervescenza, negli sviluppi
tecnologici e nell’aggressività commerciale – senza contare la sua inanità sul
piano militare e politico, come è palese nelle guerre in corso,tutte di
prossimità, cioè “sue.
Si
diffondono, ogni giorno, finte foto di pentole vuote, agitate da donne e uomini
che si dicono palestinesi, di fronte a calderoni che si dicono cucine da campo.
Opera sicuramente di Hamas, le pentole, tutte lustre, i cosiddetti palestinesi,
e le caldaie che non si capisce se sono piene oppure vuote. Roba da (non)
crederci? Avveniva in Germania quando i tedeschi “non sapevano”.
Ma,
poi, non si dice ma si sa, che i tedeschi sono ebrei, la tredicesima tribù di
Koestler dispersa – e quindi gli ebrei di oggi sono tedeschi, in materia di sapere
e non sapere?
“Reddito
di cittadinanza. Per l’Inps, abolendolo, l’occupazione è cresciuta”. Perbacco,
ci voleva l’Inps per capirlo – dopo la presidenza Tridico, l’inventore del
reddito, autocertificatosi keynesiano.
Certo,
povero Keynes, è da compiangerlo, in mano ai Tridico-con-Conte.
Il
primo pensiero dell’immensamente ricco (Fuksas dixit) Catella, il principe
della Nuova Urbanistica milanese, appena assolto, subito, dal Tribunale del
Riesame è per l’arcivescovo Delpini. E tutto si lega: la miliardaria Nuova
Urbanistica, che “ristruttura” garage in dodici o diciotto piani,
“residenziali”, l’assoluzione pronta del Riesame, giudici onorati, e l’omaggio
al (non) cardinale di Milano. Al centro dello “sviluppo” ambrosiano, oggi come
negli anni 1960, e anche nei 1980 del sant’uomo Martini, c’è l’Opera del Duomo,
la curia.
Delpini,
chi era costui?, è uscito dall’anonìmato per ammonire i giudici, sul “Corriere
della sera”, in prima pagina: “Non stimo i giudici che cercano la ribalta”. E
il“Corriere” ha obbedito: nessun nome dei giudici del Riesame garanti della Nuova
Urbanistica –fino a un certo punto: la assolvono con riserva, la furbizia democristiana
non viene mai meno.
Su
Milano non si può dire che non abbia ragione Jacopo Fo sul Leoncavallo: “Per la
cultura popolare non c’è spazio, a Milano c’è spazio solo per chi costruisce
grattacieli”. Sala aveva promesso in cambio la Palazzina Liberty. Fo ci lavora
settimane e mesi, manda il progetto, non riesce a parlare più con nessuno:
“Sono scomparsi”. Fo propone allora la giornata dell’Associazionismo, “dal coro
della chiesa a chi lavora con disabili e bambini”, per avere “visibilità e riconoscimento”.
Sala: “Facciamolo subito”. Altre giornate e settimane di lavoro. Poi “nessuno
ha più risposto al telefono”.
Non
è finita. Commenta Sala: “Non lo sapevo”. Certo, Fo non è Delpini.
Tutti
assolti dunque a Milano prima ancora di iniziare il processo – con qualche
riserva, non si sa mai, i giudici sono prudenti. Ma si tengono accuratamente celati i nomi dei
giudici del riesame. Vuoi che abbiano, magari in comodato non a titolo di
proprietà, per carità, un affaccio nei grattacieli. Perché Di Pietro ce l’aveva,
per il figlio Cristiano diciottenne, a “equo canone” (nel 1993?) dalla Cariplo,
in via Manzoni, “dove i nomi sul citofono sono sostituiti da numeri e i
portinai hanno l’aria più snob della gente che ci abita”.
Botte
da orbi in Spagna fra Procure e governo socialista. Con intervento del Csm a
favore del governo. Senza eco in Italia. Dove vige la teoria dell’imparzialità
della giustizia – la giustizia è sacra, eccetera.
“E
l’Unione Europea?”, chiede Sky Tg Insider rispettoso, al vertice
Trump-Zelensky. “I leader hanno scortato Zelensky al tavolo ma si sono limitati
a qualche commento sulla «intensità» dei colloqui. Trump ha scherzato con loro,
facendo i complimenti a Giorgia Meloni per la longevità del suo governo e al
cancelliere tedesco Merz per la qualità della sua abbronzatura”. Risposta
rispettosa, non c’è ironia.
Fabrizio
Palenzona, presenza prestigiosa in molte banche solo per essere Dc (si fece anche
vice-presidente di Unicredit, in qualità di consigliere autonominato di
Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, nonché consigliere o presidente di
Mediobanca, Abi, Aviva, Prelios etc.), fa le pulci a Panerai per avere scritto
che Merzagora era massone, e Cuccia pure. Che è vero.
Ma
la cosa è curiosa in quanto il “manager democristiano” interviene a difesa di
Mediobanca. Interviene mentre Meloni e Giorgetti si prendono al ribasso Mediobanca-Generali
per dire che l’offensiva non è da vecchia cordata Dc.
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