Questo Di Gregorio è Eduardo
Il
solito piccolo capolavoro di Di Gregorio – uno ogni due anni: un film misurato e vivace.
Fatto di niente, le piccole cose. Qui del vecchio professore, che un servo-padrone
fuori misura accudisce, il solito gigante dell’Est, a cui la figlia accorre dalla
Germania, coi due figli, perché ha litigato col marito. Accessoria la storia di
quest’ultimo, ben “tedesca” essendo il marito ripudiato tedesco: per farsi perdonare
fa a piedi il viaggio da dove vive a Roma, 1.555 km.
Con la
solita curiosità: Di Gregorio apprezzato dal pubblico benché snobbato dai
critici. Mentre avrebbe di che, e questo film ne fa la rivelazione: è puro
Eduardo. Semplice e complesso come Eduardo. Il fisico non soltanto, la maschera.
I tempi sono teatrali, l’umorismo lieve, e “tagliente” insieme, col ghigno interrogativo
- il “ci siamo intesi” eduardiano.
Gianni
Di Gregorio, Come ti muovi, sbagli
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