giovedì 24 luglio 2025

Secondi pensieri - 566

zeulig 

Dio – È la speranza, si sa. Generica, l’Attesa.
Anche la carità, il Dio dell’amore? Non quello della vendetta, dell’amore dei suoi, dei propri cari, tribale, razzista.
 
Fede - “Credo che non esista sofferenza più grande di quella provocata dai dubbi di chi vuol credere. O quanto sia grande questo tormento, ma posso vederlo soltanto, almeno in me stessa, come il processo attraverso il quale la fede diviene più profonda…. Ciò di cui le persone non si  rendono conto è di quanto sia alto il prezzo della religione. Credono che la fede sia una grande corrente elettrica, quando in realtà la fede sta tutta nel portare la croce. Credere è molto più difficile di quanto lo sia non credere”, Frances O’Connor a una corrispondente , nella raccolta epistolare “La breve vita felice” – “se senti di non poter credere, una cosa almeno la devi fare: mantenere la mente aperta alla fede, continuare a desiderarla, continuare a cercarla. E lasciare il resto nella manica di Dio”. È bizzarramente il percorso che un laico dichiarato, Scalfari, si era proposto da ultimo, dialogando col papa Francesco – percorso che lui proponeva al papa, il quale si limitava all’ascolto.
E ancora: “Non penso che la conversione si verifichi una volta per tutte. Penso che, una volta avviato il processo, ognuno guarda dentro di se stesso, cercando Dio e allontanandosi dal proprio  egocentrìsmo, e che si debba avere ben chiaro il proprio egoismo per poterselo lasciare alle spalle” – che è quello che Scalfari non faceva ( non poteva, da incarnazione dell’orgoglio) .
Concludeva O’Connor: “Misuro Dio a partire da tutto ciò che io non sono. Credo che Dio ci ha fatto dono della ragione perché ne facciamo uso, e che la ragione può condurci alla conoscenza di Dio stesso, per via analogica; che Dio si è rivelato nella storia e continua a farlo… Per credere a tutto ciò non mi è necessario sprofondare nell’assurdo. Trovo ragionevole crederci, anche se tutte queste credenze vanno oltre la ragione”.
 
Atto di fede si dice per dire di qualcosa d’immutabile, incrollabile, contro ogni evidenza. Di una cosa che invece è ricerca, e uno scavo – nell’incertezza.
 
HeideggerL’ultimo - 
nel senso della verticalità, della “sublimità” -: metafisico. E quello che propagandava il superamento della metafisica, allievo bene o male di Husserl - sfruttandone il linguaggio. Un Grande Confuso? Un furbo costruttore del(suo) mito?

 
Nietzsche –È  tante cose, anche contrastanti. Si sa, ma non si ricorda, e si porta a esempio e maestro. È incredibile quante cose diverse è. Uno scrittore di aforismi, quindi fantasioso.
 
Occidente – Una diffusa pubblicistica lo fa tramontare con la caduta del teutonismo – l’impero austro-ungarico e l’impero tedesco. Con Thomas Mann, dopo Spengler , e con Freud. Mentre nel  secolo susseguente, nei cent’anni dopo, ha avuto lo sviluppo e l’emprise più incisiva, dopo l’illuminismo, e più ampia, su tutto il mondo “conosciuto”. Più delle “scoperte” e della rivoluzione industriale. Con la liberazione dell’Occidente stesso, Italia e Germania in primis. E soprattutto del Giappone. Nonché delle colonie, del Terzo mondo in genere. Liberazione  materiale, tecnologica, politica, sociale. In questa accezione dell’umanità tutta si può dire, compresa la Cina sterminata e le altre dittature asiatiche. Fatto storico senza precedenti: l’accesso di miliardi di persone, in pochi anni, all’istruzione, alla salute, e al “mercato”, all’attività se non all’arricchimento, alla remunerazione, al circolo del reddito (produzione, consumi). Su scala universale, e a livelli subito elevatissimi – la Cina trent’anni fa era un miliardo di biciclette, e tutte di un colore, nere, oggi è un miliardo di automobili, “verdi”.
 
Social media – Annullano le distanze, si dice. Cioè, annullano il distacco, il senso critico. Che opera alla distanza – ha bisogno di pause, di riflessione (in senso proprio, non il modo di dire delle crisi coniugali).
 
Stupidità – Si può dire incistata nello steso mito platonico della caverna, che si vuole invece della conoscenza o intelligenza. Vi si vedono solo ombre, e chi esce dalla caverna e vede esseri e cose dal vivo ne resta turbato, gli sembra di impazzire – peggio quando prova a rientrare nella caverna per spiegare l’equivoco: per coloro che ne sono usciti è uno che dice assurdità, il mondo è delle ombre.   

zeulig@antiit.eu

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