zeulig
Dio – È la speranza,
si sa. Generica, l’Attesa.
Anche
la carità, il Dio dell’amore? Non quello della vendetta, dell’amore dei suoi,
dei propri cari, tribale, razzista.
Fede - “Credo che
non esista sofferenza più grande di quella provocata dai dubbi di chi vuol
credere. O quanto sia grande questo tormento, ma posso vederlo soltanto, almeno
in me stessa, come il processo attraverso il quale la fede diviene più profonda….
Ciò di cui le persone non si rendono
conto è di quanto sia alto il prezzo della religione. Credono che la fede sia una
grande corrente elettrica, quando in realtà la fede sta tutta nel portare la
croce. Credere è molto più difficile di quanto lo sia non credere”, Frances O’Connor
a una corrispondente , nella raccolta epistolare “La breve vita felice” – “se
senti di non poter credere, una cosa almeno la devi fare: mantenere la mente
aperta alla fede, continuare a desiderarla, continuare a cercarla. E lasciare
il resto nella manica di Dio”. È bizzarramente il percorso che un laico
dichiarato, Scalfari, si era proposto da ultimo, dialogando col papa Francesco –
percorso che lui proponeva al papa, il quale si limitava all’ascolto.
E
ancora: “Non penso che la conversione si verifichi una volta per tutte. Penso
che, una volta avviato il processo, ognuno guarda dentro di se stesso, cercando
Dio e allontanandosi dal proprio egocentrìsmo, e che si debba avere ben chiaro
il proprio egoismo per poterselo lasciare alle spalle” – che è quello che Scalfari
non faceva ( non poteva, da incarnazione dell’orgoglio) .
Concludeva
O’Connor: “Misuro Dio a partire da tutto ciò che io non sono. Credo che Dio ci
ha fatto dono della ragione perché ne facciamo uso, e che la ragione può
condurci alla conoscenza di Dio stesso, per via analogica; che Dio si è rivelato
nella storia e continua a farlo… Per credere a tutto ciò non mi è necessario
sprofondare nell’assurdo. Trovo ragionevole crederci, anche se tutte queste
credenze vanno oltre la ragione”.
Atto
di fede si dice per dire di qualcosa d’immutabile, incrollabile, contro ogni
evidenza. Di una cosa che invece è ricerca, e uno scavo – nell’incertezza.
Heidegger - L’ultimo - nel
senso della verticalità, della “sublimità” -: metafisico. E quello che propagandava il superamento della metafisica, allievo
bene o male di Husserl - sfruttandone il linguaggio. Un Grande Confuso? Un furbo costruttore del(suo) mito?
Nietzsche –È tante cose, anche contrastanti. Si sa, ma non si ricorda, e si
porta a esempio e maestro. È incredibile quante cose diverse è. Uno scrittore
di aforismi, quindi fantasioso.
Occidente – Una diffusa
pubblicistica lo fa tramontare con la caduta del teutonismo – l’impero
austro-ungarico e l’impero tedesco. Con Thomas Mann, dopo Spengler , e con Freud.
Mentre nel secolo susseguente, nei
cent’anni dopo, ha avuto lo sviluppo e l’emprise
più incisiva, dopo l’illuminismo, e più ampia, su tutto il mondo “conosciuto”.
Più delle “scoperte” e della rivoluzione industriale. Con la liberazione
dell’Occidente stesso, Italia e Germania in primis. E soprattutto del Giappone.
Nonché delle colonie, del Terzo mondo in genere. Liberazione materiale, tecnologica, politica, sociale. In questa accezione dell’umanità tutta si può dire, compresa la Cina sterminata e le altre dittature
asiatiche. Fatto storico senza precedenti: l’accesso di miliardi di persone,
in pochi anni, all’istruzione, alla salute, e al “mercato”, all’attività se non
all’arricchimento, alla remunerazione, al circolo del reddito (produzione,
consumi). Su scala universale, e a livelli subito elevatissimi – la Cina trent’anni
fa era un miliardo di biciclette, e tutte di un colore, nere, oggi è un miliardo
di automobili, “verdi”.
Social media –
Annullano le distanze, si dice. Cioè, annullano il distacco, il senso critico.
Che opera alla distanza – ha bisogno di pause, di riflessione (in senso proprio,
non il modo di dire delle crisi coniugali).
Stupidità – Si può dire
incistata nello steso mito platonico della caverna, che si vuole invece della
conoscenza o intelligenza. Vi si vedono solo ombre, e chi esce dalla caverna e
vede esseri e cose dal vivo ne resta turbato, gli sembra di impazzire – peggio
quando prova a rientrare nella caverna per spiegare l’equivoco: per coloro che ne
sono usciti è uno che dice assurdità, il mondo è delle ombre.
zeulig@antiit.eu
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