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martedì 6 maggio 2025

Il papa arriva a sorpresa

Il racconto di come si sceglie un papa, che è un atto cerimoniale e tuttavia aperto - ambiguo e sofferto. Questo è particolare perché attuale, essendo aperto il conclave di fatto da tempo, dall’inizio della crisi respiratoria di papa Bergoglio. Ma il canovaccio è quello: i favoriti non convincono, le sorprese si sgonfiano ad horas. Naturalmente non senza un intrigo, o due. E la scelta sarà naturalmente a sorpresa.
Più attuale, e sorprendente di fatto, doppiamente, risulta il film a chi avesse letto il romanzo di Robert Harris da cui è tratto, pubblicato a metà 2016 – quindi scritto, si presume, da qualche mese o anno. Muore un papa umorale come sarà Francesco, che fa e disfa, più spesso in solitario e in privato. Un accostamento cui lo lo stesso Harris poteva già invitare, protestando il contrario, nell’avvertenza: “Il defunto Santo Padre descritto in ‘Conclave’ non intende essere il ritratto dell’attuale papa”. Poco dopo, mentre descrive la Casa Santa Marta, precisando del papa defunto: “Dopotutto, un eccesso di semplicità era anch’esso una forma di ostentazione,  e il compiacimento per la propria umiltà un peccato”.
Un grande capitale, insomma, di informazione e di giudizio, mette in campo Harris a ridosso di appena un anno o due di pontificato bergogliano – ma è, si sa, il miglior conoscitore e narratore della romanità, antica e contemporanea. La seconda sorpresa è invece epocale, uscendo il film in epoca trumpiana: quanta differenza da un’epoca DEI trionfante – diversità, equità, inclusione - al suo rigetto o abbandono. In appena otto anni.
Il film, affidato al tedesco Berger, superpremiato due anni fa agli Oscar per “Niente di nuovo sul fronte occidentale”, altro adattamento di romanzo famoso, dà corpo con le immagini pagina per pagina, si può dire, al romanzo. Aiutato da un cast scelto con fine appropriatezza: chissà come sono i veri cardinali, ma Ralph Fiennes nel ruolo principale, Stanley Tucci, Castellitto padre, John Lightgow, e gli altri innumerevoli comprimari sembrano tutti, ognuno per il suo verso, porporati nati – non sapremmo immaginarli diversi.

Qualcosa del film - gli ambienti, le caratterizzazioni - rinvia irresistibilmente all“Habemus papam” di Nanni Moretti. Lunico film sul Vaticano, il conclave, il papa, che non è stat riesumato in questi giorni. 

Edward Berger, Conclave

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