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venerdì 9 maggio 2025

Guerre private in Crimea – la Tauride - un secolo fa

I Doorn, russi, scappano nel 1920 da San Pietroburgo per rifugiarsi in Crimea, da  dove progettano d’imbarcarsi per la Francia. È la storia della famiglia dell’autrice, che vi figura bambina come “punto di vista”. Il progetto di romanzo verrà abbandonato, ma i tanti motivi qui accennati o progettati troveranno poi eco nei soi romanzi e racconti di I. Némirovski, “Il vino della solitudine”, “Le mosche d’autunno”, “Il padrone delle anime”, “I cani e i lupi”, “David Golder”, “Il ballo”, etc. Abbozzate anche alcune figure e tematiche poi ricorrenti: il padre, la madre, la njanjia, la nostalgia, la fuga. Comprese le indecisioni che la seguiranno: per l’ebraismo, “sempre problematico nella sua opera”, per la famiglia d’origine, per la madre. Con molta Crimea – Irène era in realtà ucraina, la sua famiglia non fuggiva da San Pietroburgo ma da Kiev..
La madre è già nell’abbozzo come sarà, sempre vituperata – ebraismo compreso. Alla domanda se darle un amante rispondendosi: non è renderla simpatica? “Sì, è abbastanza difficile mostrare questa donna così tranquilla e così sicura di sé. Se lo si fa, diventa immediatamente simpatica. In realtà una grossa ebrea, che si lamenta, appena qualcosa non va” – “la mia prima idea era diversa…. Era una Madame Rubinstein (cioè un’ebrea, n.d.r.), grassa, grossa, imponente, con grasse guance ricoperte di polvere bianca, e sudando di paura”. Un amante per la madre, “bon Ami” o “Serge”, resta solo un’ipotesi. E il padre è “ossessionato dal denaro”.  
“Une nouvelle inachevée de Irène Némirovski” è il sottotitolo: un’analisi del romanzo incompiuto di I. Némirovski, abbozzo di romanzo, che tradotto si può ora leggere in appendice alla raccolta di racconti “Il carnevale di Nizza”. E in appendice il testo originale, con le “prime varianti”.
Elena Quaglia,
Les Jardins de Tauride, “Studi Francesi”, 180 (LX I III) 2016, Open Edition

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