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mercoledì 14 maggio 2025

Il golden power Ue è per i carri armati tedeschi

È un’attenzione specifica, di interesse della Germania, e della Francia, che muove Bruxelles sull’esercizio del golden power. Non le ops di Orcel e Unicredit come si tende a dire – e come gli avvocati internazionalisti fanno valere (ma Orcel ne sa evidentemente di più, che si tiene alle cose). Per una questione insieme ridicola e terribilmente seria, come spesso a Bruxelles.
Il gruppo di armamenti franco-tedesco Knds (creato dalla tedesca Krauss-Maffei Wegman e dalla francese Nexter) ha rilevato la società tedesca Renk, specializzata in “sistemi di trasmissione per  veicoli militari” (cambi per carri armati), già suo fornitore. Un’azienda quotata un anno fa, e triplicata di valore. Il gruppo finanziario Triton, titolare di una quota del 18 per cento, si rifiuta di consegnare il pacchetto. Knuds ha fatto causa a Triton, a Francoforte. E ha adito la Ue. Che subito si è inventata un’autorità in via di costituzione sul golden power.
Da qui i primi divisamenti europei in materia. Generici, e genericamente riferiti alla Commissione. Ma non c’è da dubitare che, la cosa interessando la Germania e la Francia, Bruxelles si prenderà anche le competenze in materia di golden power.
Di Stefano (v. sopra) c’entra perché Triton si difende dicendo: manca l’autorizzazione del governo italiano, responsabile del controllo degli investimenti (si difende in due modi, l’altra è che “le condizioni di chiusura dell’opzione non sono state soddisfatte”). Renk non ha attività in Italia - giusto un rappresentante commerciale. Ma si vede che al golden power leghista ci si appiglia ormai per chiara fama.

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