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domenica 11 maggio 2025

La messa non è più occidentale

Messe, battesimi, matrimoni, funerali sono sempre meno “bianchi”, meno “occidentali”: non ci sono più preti. Non per nulla il primo messaggio del papa Leone XIV è un appello alle vocazioni.
Stando all’Annuario statistico della Chiesa nel 2013, al tempo della transizione tra papa Ratzinger e paga Bergoglio, era europeo il 44 per cento dei circa 415 mila parroci nel mondo, con in più un 12 per cento nordamericano - l’“Occidente” faceva il 56 per cento dei preti diocesani. Dieci anni dopo si è ridotto il totale, a 407 mila. Ma per effetto della riduzione del numero dei sacerdoti in “Occidente”: l’Europa contava per il 38 per cento del totale, il Nord America per il 12 – ancora la metà, ma in calo. Gli asiatici passano nel decennio dal 15 al 18 per cento del totale. Gli africani dal 10 al 13 per cento.
Confrontano le statistiche col 2005, l’anno dell’elezione di papa Ratzinger, l’Europa contava per il 48 per cento dei preti diocesani, e il Nord America per il 13. L’Asia pesava per il 12 per cento, l’Africa per l’8.
In meno di vent’anni, quindi, c’è stato un sorpasso nelle vocazioni: ora la metà dei preti proviene dalle aree non “occidentali”, non “bianche”. Il peso dell’Europa è diminuito di 10 punti, quello del Nord America di 3. L’Asia aumenta di 6 punti, l’Africa di 5.
Notevole anche il balzo dell’America “latina”, centro e sud America: cresce di soli 3 punti, ma si approssima al 19 per cento, poco meno di un prete su cinque, al secondo posto dopo l’Europa.

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