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All’Italia il record mondiale dello spopolamento
L’Italia
è il quarto Paese al mondo destinato alla maggiore perdita di popolazione, di peso
demografico: “La perdita di popolazione nel prossimo quarto di secolo sarà maggiore
in Cina. con un calo di 155,8 milioni (le proiezioni demografiche si gloriano
di questa precisione, al migliaio,n.d.r.), in
Giappone con 18 milioni, in Russia con 7,9 milioni, in Italia con 7,3…”.
Considerando
la grandezza, geografica e demografica, della Russia, sarà in realtà l’Italia
il terzo paese al mondo per calo demografico. Anzi, volendo essere precisi,
pesando cioè il calo demografico sulla situazione di partenza, l’Italia è
quella che perderà più peso di tutti, un 15 per cento - contro un 12 per cento
scarso della Cina e del Giappone.
È
la fine del mondo? No, argomenta la ricerca. Il calo della natalità viene dopo l’esplosione
della stessa, a tassi eccessivi. “Nel 1950 il tasso di fertilità totale globale
era pari a 5, il che significa che una donna media nel mondo avrebbe avuto
cinque figli nei suoi anni fertili”. Per qualche miglioramento nelle condizioni
di vita, soprattutto nella medicalità. Ma un tasso insostenibile,
inaccettabile. Per converso, “tra il 2000 e il 2025 i tassi di fertilità sono
diminuiti in ogni regione del mondo e in ogni fascia di reddito. Il trend probabilmente
continuerà nei prossimi 25 anni, preannunciando un futuro spopolamento globale”.
La
sola eccezione a questa tendenza è l’Africa. Ma anche lì si notano
rallentamenti.
David E. Bloom-Michael Kuhn-Klaus Prettner, The Debate over Falling Fertilty. Imf
“F&D”, “Fiinance&Development” (leggibile
anche in traduzione “Il dibattito sulla diminuzione della fertilità”)
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