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sabato 19 luglio 2025

L’antifascismo illiberale

Fa senso che non si ricordi – non solo non si celebri, nemmeno si ricordi – la bastonatura assassina di Giovanni Amendola a Montecatini da parte dei fascisti del federale Scorza cento anni fa oggi. Di Amendola come poi di Gobetti. Che ne moriranno. A petto delle paginate, le commemorazioni al parlamento, i libri, i dibattiti, i documentari un anno fa per Matteotti. Fa senso perché Matteotti, peraltro un socialista, a suo tempo isolato dai comunisti, è stato assunto dall’(ex) Pci ora Pd, mentre Amendola e Gobetti erano solo democratici. Non c’è opinione pubblica in Italia, c’è solo, e sempre, la museruola, il Mito è sempre lì.
Non è disattenzione, non non voluta. Se non è disprezzo e odio. Anche se Giovanni Amendola è stato il padre di Giorgio, che fu una colonna del partito Comunista di Togliatti. Ma Giorgio era un “migliorista”, quindi anche lui abietto, quasi quanto un socialista.
Per lo stesso motivo come non si è citato Salvemini in morte di Matteotti. Non celebrato, nemmeno ricordato, nemmeno per curiosità. Arrestato per avere detto Mussolini il mandante di Matteotti. Cosa vera, che Mussolini rivendicò.
La memoria è una sola. Non solo cresce in Italia la povertà delle famiglie, nel quinto o sesto paese  più ricco del mondo, e questo è discutibile. Ma la povertà degli storici no, quella galoppa.

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