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S. Steinberg, che parlava col disegno – e in milanese
Disegnatore
soprattutto del “New Yorker”, delle copertine, Steinberg è celebrato dalla concorrente “New York Review
of Books”, con una serie dell’archivio resa di pubblico dominio.
“Le
immagini di Steinberg crescono e persino si muovono sulla pagina. A un certo punto,
guardando un disegno di Steinberg il lettore segue non soltanto il suo tratto
ma anche la sua linea di pensiero”.
Di
Steinberg a Milano Arbasino ha lasciato, nella raccolta “Passeggiando tra i
draghi addormentati", p. 255, un sapido ricordo: “«E certo, leggo l’Adalgisa (i racconti milanesi di Gadda,
n.d.r.) in milanese», disse Saul Steinberg: «Quando ero studente al Politecnico
facevo l’amore con le sartine, e il milanese era il linguaggio dell’amore»”.
George Herriman, The electrifying
lines of Saul Steinberg, “The New York Review of Books”, 26 maggio 207, gratuito
dall’archivio
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