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domenica 27 luglio 2025

L'Occidente non esiste senza Trump

Un ritratto in forma di reportage (Carrère non ha voluto il trattamento giornalistico, niente  sommari, sottotitoli, nemmeno accapo, se non i suoi) di Macron, il presidente francese, che conosce dal 2017, cioè da quando è stato eletto alla presidenza la prima vota, a quarant’anni, che però non decifra. Ospite privilegiato, PR + 18 (Presidente + 18), a ridosso del tavolo dove il presidente tiene le riunioni in volo, nel lungo viaggio andata e ritorno, via Groenlandia, al G 7 canadese, è convitato a conversazioni sempre interessanti, di cui tuttavia non trova il filo. Macron, p.es. è un cinefilo, un po’ obbligato, “dormo poco e bene, mi rimane il tempo di vedere dei film”, ma sapientissimo – sa di Carrère collaborazioni  a sceneggiature di cui lo scrittore ha dimenticato tutto, titoli e soggetti (“Niente di cui meravigliarsi, gli preparano delle note, tutto qui”, sì, ma “questa nota avrebbe dovuto essere lunga 15 pagine per includere questa informazione”).
Quello che resta, a parte il soggetto Macron che certamente Carrère approfondirà (è uno specialista dei personaggi che lo incuriosiscono, come il russo Limonov, o Philip K.Dick, che qui ampiamente cita), è come Trump ha annientato il G 7: “Per cominciare ha detto che tutti quei discorsi non avevano nessun senso in assenza di Putin  - escluso dal club da quell’incapace di Obama dopo l'annessione della Crimea - e lo ha ripetuto sempre più scontroso ogni volta che qualcuno prendeva il coraggio di dirgli qualcosa”. Il vertice avendo già esautorato con l’entrata in notevole ritardo sulla schedule (si è tenuto in ostaggio per un’oretta l’incolpevole cancelliere tedesco Merz, per un “bilaterale” non richiesto). E dopo un po’ se n’è andato, adducendo impegni urgenti, quando si annunciava l’invitato Zelensky.
Unico personaggio di rilievo, allo scrittore inquieto (“troppa destra”), che ha assitito al vertice come Pr + 5 (“avevo accesso alla sala di ritrasmissione, da dove si vede e si sente tutto come se si fosse seduti al tavolo”), appare Meloni. Che da del tu a Trump, e spiega con l’aiuto di slides colorate come l’Occidente – Usa e Europa – controllava il commercio mondiale qualche decennio fa, e ora ne è ai margini – “almeno tra noi non facciamoci guerre”.
Emmanuel Carrère, I
n Viaggio con il Président, “La Lettura”, €1

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