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martedì 14 ottobre 2008

Cai alla prova esborsi - arriva Gheddafi?

In ritirata non ci sono solo Sposito, Aponte, Marcegaglia e altri minori: anche i Benetton, che come Sposito, Aponte e Marcegaglia hanno partecipato alla cordata per debito con palazzo Chigi, sono pronti a farsi da parte. Il termine non è immediato: c’è prima da definire la partecipazione del socio estero, Air France o Lufthansa, che diluirà le quote. Ma avvicinandosi il momento degli impegni reali il consorzio muterà volto.
La ricapitalizzazione non potrà tardare. Ed è per tutti i partecipanti un investimento a lungo termine. Il trasporto aereo resta in una congiuntura difficile: se il carburante ritorna a prezzi compatibili, la crisi economica riduce il traffico. Il decollo della nuova Alitalia resta quindi arduo. Anche Intesa, che ha creato la cordata e sulla quale i partecipanti fidavano per ritardare il più possibile gli esborsi, si defila. Non è più stagione di banche e di stratagemmi finanziari.
Di sicuro, si può dire oggi, c’è solo Colaninno. Una determinazione che, espressa a tutti i referenti politici, fa sospettare al sindacato che, se necessario, Colaninno rimetterà sul mercato la stessa Piaggio. Colaninno ci crede, ritiene in certo modo l’Alitalia cosa sua, e sicuramente farà fronte agli impegni, con o senza Piaggio. Degli altri, di tutti gli altri, invece non si sa.
Ma la crisi il presidente di Cai la vede dall’altro lato: c’è molta liquidità in giro, che ha solo voglia di impieghi redditizi. Ed è fiducioso di riuscire nel salvataggio anche senza un ruolo attivo di Intesa, con le banche giapponesi che stanno rilevando le americane in crisi, o con i fondi sovrani del Medio Oriente. Più di un approccio sarebbe in corso con Tripoli - Alitalia non sarà redditizia, ma Gheddafi ama i simboli.
L'approccio è politico e ministeriale: i banchieri di Gheddafi non hanno mai effettuato raid, ma solo acquisti concordati con una qualche ricaduta politica, a lungo termine, senza incidere nella gestione. Specie in Italia, Tripoli prende partecipazioni là dove può accumulare anche un capitale politico. Eni viene in cima alle priorità della Libia, ma altre occasioni, in banca e altrove, sono monitorate. La trattativa però non si presenta semplice. Anche perché la Libia è stata appena snobbata da Telecom. Dopo che un intervento era stato sollecitato.

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