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lunedì 5 agosto 2013

L'Imu cambia l'Italia

Addio seconde case, che per una buona metà sono le vecchie case di origine, di famiglia, di paese, addio vecchi paesi: l’Imu trasforma il paesaggio italiano. Mantenere la casa di famiglia, tenerla agibile, per aprirla una o due settimane l’anno, costa. Ora costa di più, e inutilmente. In molti Comuni il fenomeno è già avvertito, l’attesa è che si generalizzi: i tre italiani su quattro che sono emigrati, di prima o seconda generazione, abbandonano la casa paterna. Dispossessandosi il più delle volte, col rifiuto dell’eredità e in altre forme, poiché delle case vecchie nei paesi non c’è mercato: lasciando gli immobili al deperimento. Si perderà con la casa anche il senso delle origini? È inevitabile. Avverrebbe, potrebbe avvenire, lo stesso ugualmente, anche mantenendo la proprietà della casa dei nonni o dei bisnonni, di perdere il senso delle origini. Ma con l’urgenza di liberarsi della casa il processo si affretta, in un tempo non lungo. Sarà presto un’Italia sradicata, metropolitana o comunque senza radici. Che sono state finora la sua forza, anche nella modernità. Crescere in un luogo proprio, con la piazza e la fontana, magari con le najadi. Far valere la tradizione. Un’Italia finalmente sradicata, tutta casa e Imu: il pensiero dei tecnocrati è sempre corto, da apprendisti stregoni.

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