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La nuova guerra dei Trent’anni al centro dell’Europa
Tra Russia e Ucraina è guerra senza fine. La Russia è più grande e più
armata, ma, a meno dell’arsenale nucleare, che non può usare, non è più forte:
non sa fare la guerra, e storicamente ha saputo solo controbattere, vincere
difendendosi solo quando messa alle corde, da Napoleone e poi da Hitler.
L’Ucraina, ben più piccola e meno armata, ha all’attivo molte azioni di guerra
che la dicono sempre in grado di creare danno. Gli aeroporti bombardati – da
terra - fino in Siberia. I droni volteggianti fin sul Cremlino. Kursk. Il gasdotto
Nord Stream. Gli assassini mirati di personaggi in vista, in varie località della
Russia. E sul mare: le grandi navi da guerra russe nel Mar Nero bombardate e
affondate, il ponte di Kerç continuamente minato - dopo undici ani di
occupazione.
Con l’assistenza angloamericana ma probabilmente anche con tecniche proprie.
Oltre che per una catena di comando con ogni evidenza funzionante, a differenza
di quella russa, nella programmazione, la decisione e l’esecuzione.
Una guerra tra un settantenne e un cinquantenne. Forse non dei Trent’anni,
quindi. Ma i rapporti non sono più ricucibili, se non si trova spazio nemmeno per
una tregua.
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