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Le padrone del primo cinema italiano
Una miniera, da un
secolo a cielo aperto, ma scoperta solo ora, con questa mostra. Solo fotografica – al momento – ma in grado
di fa rivivere trenta personaggi del cinema italiano primo Novecento poi dimenticati.
Trenta donne, per questo trascurate. Che hanno interpretato non solo, ma anche prodtto,
diretto, gestito un vasto numero di film per una vasta gamma di generi. Specialmente
nella prima stagione del cinema, del muto – e della possibilità d’intraprendere
anche senza grandi capitali.
Se ne ricorda, ma
solo repché Bernardo Bertolucci se ne è ricordato in “Novecento” – quando era
prossima ai novant’anni - Francesca Bertini. Che fu anche titolare di una
importante casa di produzioe. Ancora più dinamica, e più nota in quegli anni, è
la dimenticata Elvira Notari, napoletana, produtrice e regista. Che portò la
sua casa di produzione anche a New York, con successo. Elvira Coda Notari fonda
una sua casa di produzione nel 1912, Dora Film, dirige 60 lungometraggi e molti
cortometraggi, che talvolta interpreta. Nel 1925 trasferisce la Dora Film a New
York, con successo. Ma non regge al sonoro e al colore, che richiedono capitali
ingenti. Chiude allora subito la Dora Film, nel 1930 – e dieci anni dopo torna,
a morire, a Cava de’ Tirreni.
Molti altri nomi
femminili movimentano la scena cinematogarfica: Adriana Costamagna, Frieda
Klug, Gemma Bellincioni, Dais Silvan, Astrea, et al. È stato come può
dire nel catalogo Electa Alessandro Giuli, il ministro della Cultura che ha
promosso la mostra, con la sottosegretaria Borgonzoni che l’ha curata: “Le dive
negli anni Dieci erano le ‘padrone’ del cinema italiano, a tal punto che il
loro ruolo esondava da quello di semplici interpreti per allargarsi a quello di
coautrici”.
Quello di Bertini,
d’altronde, è un romanzone: è un’attrice ma ha il potere di negoziare soggetti,
sceneggiature, riprese, montaggi. Ha avuto una carriera lunga quasi settant’anni,
protagonita di “circa” centoventi film, in Europa, Sud America, Russia e Stati
Uniti. Qui pare che ne abbia anche diretti tre, sotto pseudonimo, Frank Bert –
girati nel 1917, non ne resta traccia. Rifiuta la Fox e Hollywood per una sua propria
casa di produzione, Bertini Film, nel 1920. In un solo anno riesce a girare
dieci film. Ma un po’ tutte le storie sono da raccontare.
Una mostra organizzata da ministero, con Cinecittà e la Cineteca di Bologna. Per una volta cioè senza polemiche politiche.
Agnese Sbaffi-
Emanuele A. Minerva–Ministero della Cultura, inVisibili. Le Pioniere del
Cinema, Istituto Centrale per la Grafica, Roma
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