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Cronache dell’altro mondo – propagandistiche (356)
Un’offensiva è stata lanciata per
migliorare l’immagine dei Democratici, finanziando con 8 mila dollari al mese
gli influencer che si accordano per rilancia le linee del partito. Uniche
condizioni: tenere riservato il collegamento e accettare restrizioni ai loro
messaggi.
Il relativo contratto circola redatto
da Chorus, il braccio non profit di una piattaforma liberal di influencer marketing.
Gli influencer nella chat promossa da Chorus hanno collettivamente
almeno 13 milioni di follower sulle
varie piattaforme. Ma ultimamente il gruppo non ha fatto molti progressi.
Per anni, i Democratici hanno provato a
lavorare con gli influencer. Nel 2024 la Casa Bianca del presidente Biden ruppe
i rapporti con numerosi preminenti creatori di contenuti dopo le loro, lievi,
critiche all’amministrazione sulle sue
politiche in tema di cambiamento climatico, Covid, Gaza, e la chiusura di TikTok.
Influencer che criticarono Kamala Harris da sinistra, come Hasan Ikewr, furono
anche loro tenuti fuori dalla campagna elettorale. I Repubblicani, al contrario,
hanno costruito la loro forte presenza in rete passando sopra a critiche anche
sostanziali di Trump.
Il Chours Creator Incubator Programme
è stato fondato da un potente gruppo di dark
money progressista chiamato The
Sixteen Thirty Fund. Il programma è decollato il mese scorso (luglio, n.d.r.), e
ai creatori di contenuti contattati fu detto che puntava a reclutare “oltre”
90 influencer.
(“Wired”)
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