Cerca nel blog

domenica 21 giugno 2020

L’italiano delle frasi fatte

Mezzo centinaio di luoghi comuni o frasi fatte. Quelle che usiamo meccanicamente, quasi sempre impropriamente – quand’anche avessero, o avessero mantenuto, un significato. “Stavo per chiamarti” naturalmente, o “a tutto tondo”, “a buon intenditor”, “a 360 gradi”, e “siamo tutti nella stessa barca”. Un repertorio che andrebbe aggiornato, e moltiplicato, con I toscanismi che ancora circolano senza senso.
Nel post-Sessantotto - quando il ’68 fu fagocitato dal vieto sindacalismo – un cubo snodabile fu inventato o proposto dalle stesse librerie Feltrinelli, che le frasi fatte repertoriavano in segmenti snodabili, a comporre infinite frasi senza senso - un “tubolario”, o “le frasi del tubo”, della “politica”. Il nonsense  italico, senza cioè lo scherzo o l’ironia. Di una lingua che è nata a scuola, e continua a mantenere, per quanto disarmata, questa matrice.
Giuliano Vigini, Stavo per chiamarti, Lampi di Stampa. pp. 121 € 8

 


Nessun commento: