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Chiese chiuse
Da qualche tempo si
può indugiare al caffè a mezza mattina, anche leggersi il giornale, al Cafe
Vert, il carro funebre più non staziona davanti a Regina Pacis, la chiesa di
quartiere. Si vede che il quartiere si è ringiovanito. Oppure non si fanno
funerali, l’incinerazione è tanto più comoda – non c’è più la vita oltre la
morte.
Anche il vecchio
rom che occupava la postazione ai gradini della chiesa per le elemosine non si
vede più – non vecchio a guardarlo ma ingrugnito. Ci manda qualche volta il
sostituto, ma è il solito giovane africano svagato, attaccato al cellulare.
Del resto, la
chiesa quasi sempre è chiusa. Una volta si entrava nelle chiese, erano aperte a
tutte le ore, eccetto la pennichella. Ora è chiusa spesso anche la mattina presto,
venendo al caffè prima del lavoro.
Un tempo suonava
la campana alle sette meno un quarto, e alle sette le gente entrava per la
messa. Poi qualcuno si è lamentato, che le campane danno fastidio, alla mattina,
a mezzogiorno eccetera, ha fatto causa e l’ha persa. Ma la chiesa poi si è
chiusa. Forse perché ora il parroco fa tutto da solo, Regina Pacis il parroco ce l’ha, e quando lui ha il raffreddore, o la sera ha fatto tardi, non c’è la perpetua o il sacrestano che apra.
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