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martedì 4 novembre 2025

Vita semplice e arte complicata di Poe, scrittore meridionale

Cripte, sepolture, morbosità fisica: questi incubi sono presenti in modo prominente nei racconti di Edgar Allan Poe, un mondo immaginario in cui la parola che ricorre più spesso è orrore – questo il “catenaccio”-sintesi del saggio.
“Edgar Allan Poe fu ed è una turbolenza, un’anomalia tra i maggiori scrittori americani del suo periodo, un’anomalia ancora oggi. Stupì e allo stesso tempo inimicò i suoi contemporanei, che non riuscirono a escluderlo dal primo rango degli scrittori, sebbene molti ritenessero la sua opera moralmente discutibile, e sebbene lui li flagellasse regolarmente sulla stampa, con critiche a volte apertamente vendicative e spesso brillanti.
“Sembra che per Poe fosse vero che nessuno poteva guardarlo senza vedere più di quanto avrebbe desiderato o di quanto lui potesse tollerare. Il suo abbigliamento era sempre ordinato, signorile e curato. I suoi modi erano cortesi e raffinati, notoriamente patetici o scandalosi se gli capitava di bere. Però, era sempre troppo disperato per avere tatto nel sollecitare conoscenze, essendo l’unico sostegno di una moglie amata e tubercolotica, una cugina che aveva sposato quando lei non aveva ancora quattordici anni. Era uno scrittore popolare e un editore di grande successo, ma sempre pagato miseramente. La gentilezza, che era il suo antipasto e la sua armatura, era di tipo meridionale, e quindi non molto apprezzata dagli abitanti del New England che dominavano la vita letteraria. E la famiglia sua propria della Virginia, dalla quale aveva acquisito i modi e i gusti della raffinatezza, lo aveva rinnegato   senza un soldo.
Lo scrittore Thomas Wentworth Higginson disse che Poe subiva “l’effetto di un’ipersensibilità che, se incontrollata, può rivelarsi più degradante della volgarità”. E in effetti sembrava sopraffatto da se stesso, intollerabilmente sensibile, orgoglioso e intollerabilmente brillante, con il bere e l’amarezza che favorivano le sue sconfitte e umiliazioni. Detto questo, la sua strana piccola famiglia composta da zia/madre e cugina/moglie, in tutto ciò e finché durò, fu sempre descritta come calorosa e dolce. Era un uomo forte e atletico che, per tutta la sua carriera, sopportò le sue debolezze e le sue afflizioni abbastanza bene da essere molto produttivo, in particolare nell’inventiva unica e nella purezza bizzarra della sua narrativa”.
Marilynne Robinson, On Edgar Allan Poe, “The New York Review of Books”, 5 febbraio 2015, free online (leggibile anche in italiano, Su Edgar Allan Poe)

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