venerdì 7 novembre 2025
Il giacobino che fece fallire le riforme a Napoli
Poderosa
biografia, con molta ricerca archivistica (Tigani Sava lavora a una “monumentale bibliografia calabrese”), di un personaggio
che fu molto attivo nel riformismo napoletano di fine Settecento e poi , col
suo giacobinismo, che qualcuno sospetta finto, lo perdette. Originario di Parghelia
(Tropea), abate di malavoglia, giusto per profittare degli studi gratuiti in
seminario, presto in corrispondenza col Genovesi a Napoli, dove si trasferì alla
maggiore età, e fece rapida carriera nelle istituzioni – sempre protetto da
Genovesi. Al protrarsi della rivoluzione francese, andò a informarsene a
Marsiglia, ospite di alcuni parenti Mazzitelli, con i qiuali i suoi frataelli
avevano commerci, era il suo terzo viaggio di formazione\informazione, e ne tornò
giacobino repubblicano. Quanto bastò, anche per la successiva esecuzione di
Luigi XVI e poi di Maria Antonietta, soprattutto di questa, sorella dela regina
di Napoli Carolina, per schierare la corte contro i riformisti, specie se
massoni, cioè all’“aria di Francia”, come l’abate.
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