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Il sogno di Flaubert
Una biografia di
Flaubert, della persona e dello scrittore, in forma di intervista postuma-apocrifa.
Oppure onirica, di una lettrice col suo genio. Da “innamorata, ma di un romanzo,
di una donna che no esiste” – e invece “quanto esiste, Emma Bovary”. Piena di
spunti sensibili. Sulla scrittura e sullo scrittore. “Mi sono sempre innamorato
delle parole”. “Scrivere ti distrugge, ma è l’unica cosa che conta”. “La realtà
non esiste. Esiste solo la letteratura”. “Le mie povere frasi…”.
Notevoli anche i tratti
dell’uomo, di riflesso. “In questa casa a Croisset, immersa nel verde, che
guarda il fiume, mi fa un po’ paura tutto questo isolamento. Credo che viva con
sua madre… Vive con sue familiari, donne”. Con “cascate nere che gli passano in
testa”. Fisicamente “è molto alto, ha
spalle larghe, baffoni folti, e capelli (che sta perdendo) tirati indietro,
occhi verde mare con le ciglia lunghe, è longilineo…”, non ancora pingue. “Ho spalle da facchino”, cosi lui si diceva - era il
“colosso”, 1,83, che faceva tremare i fratelli Goncourt per le loro
cristallerie – “e un’irritabilità nervosa da signorina”.
Antonella Lattanzi,
Sono stato travolto da un torrente in fiamme, “Review” € 0,50
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