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giovedì 23 settembre 2010

Ombre - 62

Scontro fra titani napoletani alla Camera, Cosentino e Bocchino. Entrambi interessano alla Procura della loro capitale – forse su denuncia reciproca. Ma Cosentino deve difendersi, Bocchino è invece l’accusatore. Di quale giustizia?

Cronisti accorrono in massa a Messina, dove un altro ostetrici hanno litigato in sala parto. Si trovano davanti un primario che invece racconta loro, con dovizia di particolari, di come un mafioso aveva decretato che sua moglie dovesse partorire col cesareo. E di come un ostetrico era stato buttato a terra e pestato a sangue da un’altra famiglia che voleva anch’essa un cesareo. Ma ai cronisti non interessa: loro sono venuti per una lite tra ginecologi.

La Procura di Roma chiede al principato di Monaco i documenti dell’acquisto e l’affitto dell’appartamento del cognato di Fini. E li vede arrivare dopo due mesi, perché il principato li ha indirizzati alla Cassazione. È sempre colpa, insomma, delle poste.

In un soprassalto di attivismo, la Procura di Roma chiede a Monaco i titolari delle società proprietarie dell’appartamento del cognato. Che si sanno essere due società dei Caraibi. Questa volta è Roma a sbagliare l’indirizzo.

E le denunce dall’interno della Rai contro gli appalti ingiustificati ai nuovi congiunti di Fini, il cognato e la suocera? Quelle sono state portate a mano dagli avvocati.

In una domenica in cui gli arbitri non fischiano i rigori, l’Inter beneficia a Palermo per ben tre volte di questa misericordia. Ma i grandi giornali milanesi, “Gazzetta”, “Corriere”, hanno spazio solo per i rigori non fischiati agli altri, la Juventus eccetera. Il “Corriere della sera” dà anche spazio al presidente del Palermo, che dice l’Inter strapotente. Ma illustra in dettaglio, con foto, e accurate didascalie, i mancati rigori degli altri, la Juventus eccetera, non quelli dell’Inter.
Se non avessimo visto la partita non sapremmo mai cosa è successo. Anche perché nessuna Dda intercetta l’Inter per sapere come si compra le partite. È insomma inutile leggere i giornali. E bisogna anche rivedere le origini del capitalismo, se non sono le bugie e omissioni, insomma il peccato.

Tom Mockridge, l’uomo di Murdoch in Italia, scrive una lettera contro i monopoli televisivi, cioè contro la Rai e Mediaset. E il “Corriere della sera” gliela pubblica tal quale. Mezza pagina. Ecco dov’era la libertà d’espressione, con Murdoch. Che ha il 100 per cento del satellite, e fattura più di Mediaset e del della Rai.

Quando la Rai e Mediaset protestano, il “Corriere della sera” immortala un guasconissimo Mockridge con Al Gore, l’uomo di tutte le cause. Che perse le elezioni contro Bush per i sarcasmi delle tv e dei giornali di Murdoch, contro di lui.

Murdoch ha in Gran Bretagna il 40 per cento del mercato dei giornali, compresi i più venduti, “Times” e “News of the World”, e il 40 per cento del mercato tv. Ma i giornali liberali britannici, “Guardian”, “Independent”, non hanno sdegno che per l’Italia, qui c’è il vero monopolio. E non siamo sicuri nemmeno che Murdoch li finanzi.

Dal sole al vento, le energie alternative risultano, anche se a malincuore per l’apparato repressivo, il focolaio della corruzione, un vero e proprio trojajio, tanti sono i soldi pubblici, italiani ed europei, a disposizione: affaristi, sviluppatori, assessori, governatori, mafiosi, P 3, e comprese le anime candide, sin ruba anche senza volerlo. L’inutile eccita sempre il malaffare.

Il Milan perde sonoramente contro una neo promossa e Berlusconi dice che è colpa dell’arbitro comunista – un tempo si diceva cornuto, ora non si può. Anche Moratti si lamenta, non del proprio arbitro ma di quello della Roma, che non ha punito severamente la squadra di Totti. Non dicono però l’essenziale: ora che la Juventus è in disgrazia, chi paga gli arbitri contro le squadre milanesi? Il Chievo? Forse, il Catania, anzi sicuramente, lì c’è la mafia.

Ma il calcio ci unisce: la battuta di Berlusconi si segnala perché il campionato ne è indenne. Il calcio è unitario, lascia fuori comunisti e berluscones, i Travaglio, i Santoro, e gli odiosi distinguo della Lega. È l’unica “istituzione” unitaria – perfino la chiesa è divisa, piena di politicanti, seminatori di odio.

Ma, poi, perché i campionati li vince solo Milano? Forse per questo il calcio è indenne agli odi.

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