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mercoledì 28 agosto 2013

L’incredibile Ue, la Punitrice

Difficile immaginare la Sassonia o la Turingia più produttive, molto di più, della Lombardia, del Veneto,  dell’Emilia, della Toscana. Con una rete più estesa e pratica di servizi alla produzione. Con una burocrazia più efficiente. Con una sanità migliore – della Toscana è difficilissimo, anche dell’Emilia. O con un’istruzione migliore – dell’Emilia? della Toscana? E che dire della Scozia, anch’essa molti punti avanti alla Lombardia? Che invece è l’area più ricca e più produttiva d’Europa, insieme con la regione parigina.
È difficile ma non impossibile. È infatti quello che ha appena fatto l’Unione Europea. Non si sa bene in che veste – “un gruppo di ricercatori”. Ma l’ha fatto. Uno studio sul grado di competitività delle regioni produttive. Talmente ridicolo che si discredita da solo. Ma non innocente, nell’impianto e nelle finalità. L’unica Europa produttiva è quella “tedesca”, dalle Alpi in su fino a metà Svezia. Allargata alla Gran Bretagna. Fuori di quest’area solo la Francia ha una regione altamente competitiva, quella parigina. Il resto è deserto. Le regioni produttive italiane vengono a cominciare dal 128mo posto.
La finalità di questi “studi” è creare delle aspettative: incoraggiare e scoraggiare. Nessun imprenditore extraeuropeo farà le sue scelte in base allo studio dell’Unione Europea, ma la propaganda ha sempre uno scopo. Questa assurda propapalazione è anche la conferma di una deriva della Ue in senso punitivo: nulla in questa organizzazione è più equanime, come da statuti e enunciati politici, il suo modo d’essere è arrogante e anzi persecutorio.    

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