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martedì 10 settembre 2013

Le due culture, impegno vs. verità

Amici da tempo, di più dopo cinque mesi di cattività con le bande siriane, ventiquattro ore su ventiquattro, liberati insieme, Piccinin e Quirico sono due mondi diversi. Il professore belga si è subito detto sdegnato del trattamento subito, Quirico ha esitato. Piccinin ha accusato i ribelli (gente dell’esercito) di aver usato i gas, Quirico si è dissociato.
Il fatto resta indimostrato, le “prove” sono indirette. Ma il diverso modo di assumerle, e i toni, configurano due mondi morali agli antipodi.
“È un dovere morale dirlo”, ha dichiarato Piccinin: “Non è il governo di Bashir Assad che ha usato il gas sarin o altro gas da combattimento nella periferia di Damasco. Ne siamo certi grazie a una conversazione che abbiamo ascoltato per caso. Anche se mi costa dirlo perché dal maggio 2012 sostengo fieramente l’esercito  siriano libero nella sua giusta lotta per la democrazia”. Quirico si è dissociato in questi termini: “Un giorno, dalla stanza nella quale eravamo tenuti prigionieri, attraverso una porta semiaperta, abbiamo ascoltato una conversazione in inglese via Skype fra tre uomini. Durante questa conversazione gli uomini dicevano che l’operazione al gas nei due quartieri di Damasco era stata commessa dai ribelli come provocazione, per spingere l’Occidente ad agire. Non ho alcuna idea dell’affidabilità né dell’identità delle persone. Non sono assolutamente in grado di affermare che questa conversazione è basata su fatti reali o su una voce. È una follia dire che so che non è Assad che ha usato il gas”.
Piccinin non ha polemizzato, ha confermato.
“Nessuna”, “assolutamente”, “follia”: Quirico si poteva dissociare senza. Ma non solo lo è, lui si vuole anche mostrare prudente, politicamente corretto. Cioè nella fattispecie per l’Occidente, o quello che ne resta: Di cui però la franchezza è miglior ingrediente: si è impegnati per la libertà in una sola maniera, con la verità. 
Una conversazione dei rapitori in inglese, su Skype, non è comunque interessante? Chi c’era dall’altra parte?
Un professore si pone più domande di un giornalista?

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