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domenica 2 marzo 2014

L’Europa porta male

Si stava meglio quando si stava peggio? La Cia era meglio dei volpini dell’M15 britannico e del Deuxième Bureau francese, che ci portano da vent’anni a fare guerre a perdere? Giustificandosi col chiamarle guerre umanitarie, per il diritto e la libertà dei popoli, che invece non c’entrano nulla?
Non è vero naturalmente. La Cia ci ha portati, sempre nei vent’anni, in Afghanistan e in Iraq, guerre senza senso, dopo la Serbia. Ma che dire dell’Egitto, della Libia, e per un pelo della Siria? E ora dell’Ucraina? Dopo i subdoli tedeschi, che provocarono il bagno di sangue jugoslavo per annettersi la Slovenia e la Croazia. Bella nomea si sta creando l’Europa liberatrice, di disastri.
C’è nostalgia di Yalta, che si celebra in  anticipo, come se ne ricossero i settant’anni, anticipandola di un anno, al febbraio 1944. Per non poter dire bene di Putin. Due incongruenze, che però mostrano da che parte sta il fiuto, il favore popolare. Per non dire di Julia Tymoshenko, l’eroina dei liberatori, che ha pratica di mondo e corre a Mosca.
Far morire gli ucraini per l’Europa? È ridicolo. L’Europa se ne rende conto, che si aggiorna alla settimana prossima. Quando l’avventurosa Julia, la monopolista del gas (russo), avrà ristabilito la verità della storia. O l’Ucraina sarà spartita? Per la libertà di chi?
La diplomazia, di cui l’Europa si vantava di possedere l’arte, è da tempo abbandonata. La Ue la politica estera la lascia alla baronessa Ashton, un’incompetente e un’incapace. I governi europei ad altri incompetenti, anche se più giovani e graziosi, Mogherini per Renzi, il ventisettenne Kurz, un bambolotto, per la grande coalizione di Feymann in Austria.

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