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lunedì 16 giugno 2014

Questa Banca è d’Italia?

Puntualmente, ogni mese, la Banca d’Italia pubblica con clamore il nuovo record del debito. Puntigliosa, cesoria. È un atto dovuto? No. Quando il debito diminuiva, la Banca d’Italia non pubblicava il dato – non annunciandolo: l’annuncio è la cosa-in-sé. Né il dato mensile è accurato: molte poste sono necessariamente aperte, a debito o a credito.
Si vuole la Banca d’Italia censoria perché salda guardiana di una finanza pubblica virtuosa. Salda e virtuosa in che termini e a che fine? Fu la Banca d’Italia a volere l’euro a due marchi, raddoppiando d’un colpo i prezzi dodici anni fa e azzoppando per sempre l’economia. Fu la Banca d’Italia a volere la lira sopravvalutata sul marco (sempre per imporre la virtù al governo?) ventidue anni fa, propiziando lo smash terrificante di Soros & co., sulla lira e sull’Italia.
La Bundesbank non pubblica il dato mensile del debito tedesco. E quando lo pubblica non fustiga il governo.
Si vuole la Banca d’Italia saldo bastione degli impegni europei. Per questo si agita per le “riforme”, che pure sono state già fatte? La Bundesbank difende salda e virtuosa sempre l’interesse della Germania. 

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