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lunedì 11 gennaio 2016

L’inefficienza della Germania

Non finisce di stupire la Germania del dopo Capodanno. Per l’incuria, l’inefficienza, e la  superficialità. Dell’apparato repressivo, polizie e giudici, e dei governi: nazionale, dei Länder, delle città coinvolte. E per le censure e autocensure. Si sapeva subito, giorno 1, chi e come era stato molestato. Ma si è prima ridotto il numero a pochi casi, mentre si sapeva già che erano moltissimi di più. E ancora si discute cosa fare, in flagranza, quasi, di reato.
Questo colpisce, la sospensione del diritto. E lo scontro tanto evidente di due culture. Quella tedesca che si inibisce qualsiasi forma di nazionalismo come un fatto di razzismo. E quella di folle sterminate di finti profughi che si arrogano l’accoglienza come un diritto, e quindi il diritto concepiscono come prepotenza.
Dell’inefficienza tedesca la sorpresa non è nuova – non è questione di inefficienza manifatturiera o commerciale, ma di opinione e politica. Si pensava superata. La prima Repubblica Federale, quella di Bonn, era agile e reattiva, come tutti. Con la riunificazione è tornata la Germania di sempre, torpida: Ora tutta in un verso, ora nel verso opposto – tutta rossa tra le due guerre, poi tutta nera e nerissima.

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