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domenica 26 dicembre 2021

Volemose bene in tangenziale

Milani il regista e Albanese il protagonista hanno difficoltà a presentare questo bis, al “Cinemaniaco” di Gianni Canova su Sky: il seguito è meno sorprendente, la sorpresa è stata lo sbarco di Roma Nord a Roma Nord-Ovest, non lontane ma molto divise. L’incontro fra due realtà così diverse, nella stessa città. È difficile, non c’è precedente, bissare un film di culto.
L’incontro fra il buon borghese Albanese e la borgatara Cortellessi ha già un binario fisso, di cui c’è solo da sgranare alcuni episodi, peraltro prevedibili – la strana coppia andrà o no a letto? Scontate anche le imprevedibili gemelle ladrone, che parlano all’unisono. La scena è rubata, nelle pause, dalle caratterizzazioni, di Sonia Bergamasco (l’ex moglie), Claudio Amendola (l’ex marito), Luca Argentero (il prete).
Inevitabilmente stinto l’uomo buono Albanese. Cortellessi rimedia col look plebeo, oltraggiosamente scomodo, e la parlata.  Si ride poco. Coccia di Morto, la spiaggia della vera Roma di borgata, non pasoliniana, ritorna scontata. È un gradevole film natalizio, di buoni sentimenti e lieti fini. Del dialogo possibile tra ceti diversi, come dice Milani a Canova. La pandemia vuole forse unanimismo. Molte parole sono a prestito da papa Francesco.
Pesa forse pure la cronaca. Le gemelle cleptomani sorprese a taccheggiare al centro commerciale.  O Coccia di Morto vittima di Legambiente. Nel 2016, l’anno prima del film di culto, ne faceva la spiaggetta più sporca d’Italia, sotto una quantità enorme di cotton fioc, l’83 per cento di quelli ritrovati nella penisola. Se non che la stessa Legambiente la celebra anche nella Riserva Naturale Litorale Romano, “grande oltre 16 mila ettari, la più grande area protetta affacciata sul Mediterraneo”.
Riccardo Milani, Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto, Sky Cinema

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