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mercoledì 23 settembre 2009

Le fede corretta di Marthe

La chiave è in apertura: "Tutte le democrazie moderne vivono attualmente un clima di paura, e la crescente diversità religiosa è attualmente uno dei fattori che suscita il timore più intenso". Ed è sbagliata: oggi, nel Novecento, nel Duemila, per la prima volta la religione non è fattore di guerra. Se non per un islam bellicoso, costola del khomeinismo, che è in guerra con gli Usa. Lo stesso radicalismo, mescolato con un aggressivoflusso migratorio transmediterraneo, atterrisce pure l'Europa. Non siamo in presenza di una guerra di tutti contro tutti per motivi religiosi, e anzi non siamo in presenza di una guerra, per la prima volta nella storia, da settanta anni. Se non di una parte non grande dell'islam contro il mondo, lo stesso islam compreso.
Il resto è un esercizio di scuola, almeno in questa forma ridotta del saggio, sul rispetto della fede – delle fedi – che la libertà di coscienza implica. Che è quello, arguisce Nussbaum – ma con troppo buona volontà – dei Padri Pellegrini e quindi della Costituzione americana. Esso viene disatteso quando una religione si vuole fondante, o nazionale, o “comunitaria”. È il caso, dice la filosofa, del giudeo-cristianismo, europeo o occidentale. O quando esclude questa o quella minoranza religiosa, dichiarandone la proliferazione nociva all’unità della nazione. È il caso di una pronuncia della Corte Suprema nel 1990. Che, voluta dal primo giudice supremo cattolico, Scalia, basta alla filosofa per dire il disegno unico, della religione negata dai neo conservatori fautori dell’unità giudeo-cristiana.
Un esercizio di politicamente corretto, su cose che nessuno in realtà contesta, neppure i neo con – sono alcuni secoli che il fondamentalismo non è cristiano. Non nuova: sono cinquanta anni, dal terzomondismo, che si fa ammenda di etnocentrismo. Non a sorpresa: Nussbaum è cristiana di nascita e ebrea di elezione – negarsi per essere ha contagiato pure la solida filosofa.
Con troppa buona volontà perché: 1) i Pellegrini non erano molto tolleranti, anzi se ne andavano in America, terreno suppostamente vergine, per non dover convivere con altre fedi; 2) la Costituzione americana è opera di laici di nessuna fede – la fede non si risolve nella coscienza civile. Al più, i migliori tra loro, Washington, Jefferson, Hamilton, rispettavano le coscienze turbate. Nussbaum lo sa bene, che a proposito del neo scientismo della bioetica, della “teoria fisiologica riduzionista della vita e della morte degli organismi”, la bolla come una “soluzione che avvilisce l’umanità”. Ai termini della Costituzione americana no – la teoria fisioligica riduzionista potrà non prevalere, ma solo in dpendenza dagli umori politici, degli elettori. La Costituzione è cristiana e tollerante perché tale era il mondo (la cultura, la nazione, l’emisfero) che l’ha espressa - la costituzione è una delle fedi.
Marthe C. Nussbaum, Liberta di coscienza e religione, Il Mulino, pp. 83, € 10

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