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venerdì 20 giugno 2025

La Cina di Xi dalla corruzione alla corruzione

Il presidente cinese Xi Jinping si è creato un potere assoluto tramite la lotta alla corruzione. Che ora lo indebolisce. Non da ora, dalla crisi dell’immobiliare cinque anni fa, per la quale non seppe prendere decisioni drastiche. Sorride sempre, ma non decide - ha persino smesso da qualche tempo l’ammuìna attorno a Taiwan, alle isole, al Mar Cinese Meridionale. Nella contesa sui dazi con Trump è dato vincente (ma solo in Italia), mentre accetta di fatto le accuse americane, che la Cina fa dumping in vari modi, compreso quello monetario, ruba tecnologia a sbafo, sovvenziona le esportazioni.
Si moltiplicano anche le indagini e gli scandali finanziari, quasi la Cina fosse diventata un paese di ricettatori e riciclatori. Molti investimenti cinesi in Europa si rivelano virtuali, coperture di speculazioni, evasione fiscale, riciclaggio. Si moltiplicano i reati scovati dalle Fia europee, Financial Information Unit. Da ultimo dalla Banca d’Italia, con fondi per almeno 100 milioni sifonati da una presunta banca cinese, di cui non c’è traccia in nessun registro, che si rivela “un canale di pagamento per il riciclaggio di fondi provenienti in gran parte da estese reti di imprese italiane”, sotto indagine per frodi nelle fatturazioni e per abuso di fondi pubblici – tra questi in particolare i bonus fiscali e le risorse del Pnrr.

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