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domenica 21 aprile 2024

Ombre - 716

Il Congresso Usa vara quattro leggi di spesa militare, per 95 miliardi di dollari. Di cui 61 per l’Ucraina, 26 per Israele, 8 per l’Indopacifico (per Taiwan). La maggior parte delle armi da fornire all’Ucraina si trova “negli arsenali americani in Europa”, specie in Polonia. Oltre un terzo dei fondi per l’Ucraina (23,3 miliardi) resterà comunque negli Stati Uniti, “per riapprovvigionare i magazzini”. Altri 11,3 miliardi serviranno per “le attività militari statunitensi in Europa”. Tutti i fondi comunque vanno spesi per acquisti negli Stati Uniti. Ci voleva una bella guerra in Ucraina per svuotare\ricostituire gli arsenali.
 
26 miliardi di forniture militari gratuite a Israele non sono pochi. Gli Stati Uniti hanno con Israele un patto di protezione. Ma come lo esercitano? In Cisgiordania, per esempio. Anche a Gaza, prima e dopo il 7 ottobre. Sono sei o sette guerre che combattiamo con gli Stati Uniti in questo quarto di Millennio. Quasi tutte fallite.
 
Gli Stati Unit rassicurano gli alleati, che hanno paura di Netanyahu e Israele: “Attacco improbabile prima della Pasqua ebraica”, da domani cioè e fino al 30 aprile. Poche ore e l’attacco è già consumato, di Israele contro l’Iran. Si può pensare a un Israele autonomo dagli Stati Uniti? Evidentemente sì.
 
Il Gr delle 9 sabato fa una lunga scheda economica. Per dire che il FMI boccia l’Italia, con uno 0,2 per cento di incremento del pil nel 2026. Che è vero ma in un contesto. Che Standard and Poor’s ha sospeso il giudizio, mentre invece lo ha confermato, stabile. E che sull’Italia pende un giudizio Ue di compatibilità del bilancio – che pende su tutti i bilanci Ue, troppo deficit. La giornalista non ha capito? Non c’è nulla da “capire”. No, è che è che il Gr delle 9 è di Radio Tre, che nel pluralismo (ahi, Bobbio) Rai è appaltata al Pd, e quindi deve dare questo tipo di informazione. È assurdo ma funziona così, altro che giornalismo.
 
Non solo Rai 3, i giornali che si leggono, “Corriere della sera”, “la Repubblica”, “la Stampa”, devono avere ogni giorno tre o quattro articoli contro il governo, due pagine, quando non quattro – è la condanna della lettura, non si sfugge cambiando giornale. Ora i “pezzi” variano attorno al debito. Mai però che si dica che è ingovernabile per via dei bonus regalo dei governi Conte e Draghi, dei 5 Stelle e del Pd.  Si legge (ancora) il giornale come un sacrificio.
 
La rassegna centrale della Biennale d’Arte di Venezia, “Stranieri ovunque”, con la schwa al posto della “i” finale, è a senso unico: mezzo Sud America e un po’ d’Africa, col Medio Oriente islamico, ospitati a Venezia come atto di pentimento, dell’imperialismo, del presuntuoso “fardello dell’uomo bianco”. Se non che, in sessant’anni d’indipendenze piene in Africa e Medio Oriente, per esperienza, poco e niente è migliorato – come in America Latina ormai da due secoli. Dirlo, accennarlo - invece del rituale processo al “bianco”?
 
Surreale il post partita Cagliari-Juventus su Sky. L’allenatore del Cagliari Ranieri si rabbuia contro i suoi, superficiali in una barriera decisiva per il match. La tribuna Sky, conduttore e tre o quattro “specialisti”, lo compatisce affermando che non c’era il fallo che ha provocato la punizione – proponendo e riproponendo l’unica inquadratura in cui il fallo sembra non esserci. Ranieri, uomo di mestiere e di modi, è perplesso, i quattro, o cinque, sghignazzano. A pagamento, che su Sky non  è poco. Si vive il mercato come una persecuzione.
 
Capita di vedere in chiaro un po’ di partite Uefa, Champions, Euroleague, arbitrate cioè da arbitri-arbitri, coi quali la partita fila via, è uno spettacolo atletico. Poi si cade, a pagamento, su Cagliari-Juventus, e non si sa se il trio italico Piccinini-Chiffi-Valeri è più ridicolo o tragico. Infligge lunghe sedute tribunalizie se la palla è uscita o se il fallo è o non è di rigore. Annulla l’unico gol bello di una partita noiosa, per un fuorigioco-ombra, l’ombra di un pollice, non sancisce un colpo da boxe in area di rigore. Ma dove li prendono? L’“aggiustizia” è infettiva?
 
“Non posso, Trump è come Berlusconi”. Un italo-americano, di nazionalizzazione recente, si esclude dalla giuria di New York che giudica Trump, senza entrare nel merito, non da simpatizzante o da oppositore di Berlusconi-Trump, semplicemente come cittadino chiamato a giudicare un personaggio politico per un fatto politico. Il vero processo a Trump che si tiene a New York è nella scelta dei giurati. Nelle ragioni che i giurati adducono per evitare di farne parte. A un processo animato da un giudice che è sempre stato in carriera col partito avverso, Democratico.  Il “fenomeno Trump” è curioso, in un paese di democrazia “avanzata”. Ma altrettanto curiosa è la sua “giustizia”.


Paola Ferrari ha rivitalizzato “90°Minuto”, sembra di nuovo quello di Valenti, Barendson, Tosatti, sportivo, sorridente, limitando o cortocircuitando le diatribe avvocatesche fra i necessari ospiti e commentatori. Ma è o è stata di destra, amica di Santanché, benché sposa, o ex, di un De Benedetti. E questo basta a Aldo Grasso per una stroncatura sarcastica sul “Corriere della sera”. Un giornale sempre compattamente “trinariciuto” – Grasso probabilmente non lo sa, ma paga anche lui pegno.  Il giornale come un monolite, di vecchi morti.
 
“Rai, Amadeus verso l’addio. Raggiungerà Fazio sul Nove”. La “linea del Piave”, la “Montagna” (la Resistenza)? Con qualche milione di rendita, annuo. Per Amadeus come per Fazio. Senza scandalo, anche se sono gli “amerikani” che pagano, a perdere. È vero che non c’è più filoamericano a perdere del Pci dopo il crollo.
Ora, chissà quanti spettatori farà Amadeus col suo Sanremo personale, senza il potere Rai, sul Nove? Ci si rimpicciolisce ma si guadagna di più, è questa la verità. Come per Crozza, l’apripista, da Rai 2 alla 7 e al Nove.


Cosa sono gli Esg? Una sigla: Environment (ambiente), Social, Governance, il Buongoverno in epoca green. Che l’Europa prende sul serio. Solo l’Europa. In America (per non dire in Asia o in America Latina, dove non gliene frega nulla) Unilever, che ci ha investito miliardi, li dichiara inutili – dimezzando l’obiettivo di ridurre di due terzi la plastica negli imballaggi. E per la Federal Reserve il presidente Powell dichiara sprezzante: “La Fed non si occupa di politiche climatiche”. Non è così invece per la Bce, che la impone alle banche. Le ottime banche italiane non protestano, reduci da ottime performances gestionali, Unicredit, Intesa, Bpm, perfino Mps. Ma fino a quando?
 
La Bce rende ora le banche responsabili degli Esg dei clienti. Il management di Intesa, Unicredit usw. sarà responsabile delle imprese che finanzia – forse anche dei mutui? – se ottemperano ai parametri Esg (che non si sa quali sono)? E a questo punto uno si chiede: è stupidità o che altro? Sembrerebbe impossibile che la banca possa analizzare il rispetto degli Esg dei suoi clienti. E in effetti lo è. Ma l’Europa crede alla sua propaganda.

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